tisdag 29 juni 2010

Tjejmilen

Allora, ragazze! L'ultimo giorno per iscriversi è il 30 giugno... Cosa ne dite? Sembra un po' complicato fare una squadra di quattro perché ho bisogno di tanta informazione per iscriverci. Guardate qui. Come facciamo?

söndag 27 juni 2010

lördag 26 juni 2010

Midsommar

Devo ammettere che fino adesso mi sono veramente goduta questa midsommar svedese. Colazione e giornale qui:


Le prime fragole con il gelato:

La passeggiata in cerca dei sette fiori:

Che dopo una notte sotto il cuscino si sono ridotti così:

Domani, se è aperto, andiamo qui a comprare farina organica e una pietra che si mette nel forno e che si dice da il pane che assomiglia a pane fatta in un forno a legna. Vale la pena provare!

fredag 25 juni 2010

Midsommarafton... after all

Appena tornate dalla raccolta dei sette fiori per la piccola. Questo è il boschetto proprio dietro la nostra casa la sera magica di midsommarafton ...

onsdag 23 juni 2010

L’italiano vs lo svedese

No, no, no, se avete pensato di trovare qualche spiegazione delle strane tradizioni svedesi di midsommar raccontate da una svedese vera, non avete trovato il blog giusto. Leggete invece cosa ha scritto per esempio Morgaine. Molto ben descritto e come sempre spiegato in un modo che fa ridere.

Io invece ho scoperto che non posso essere svedese perché non mi piace proprio midsommar. Si, certo che è bello con un giorno libero, e si che questo periodo dell'anno è molto bello e che è bello stare insieme alla famiglia e amici. Ma niente "sill", niente "nubbe" e assolutamente nessun "små grodorna". (Anche se devo ammettere che la sera vado con i bambini più piccoli a raccogliere i sette fiori... e sono sette eh, non nove. Quanto si può chiedere da una povera ragazza svedese? Gli ultimi anni abbiamo perfino raccolto qualche rosa in giadino per arrivare a sette senza andare in giro tutta la notte...)

Ma di che cosa intendo scrivere allora? Cominciamo con l'altro sabato dopo il matrimonio della principessa quando abbiamo avuto l'occasione di prendere un caffè insieme a Eleonora e suo figlio, anche lui simpaticissimo. Tra tante altre cose abbiamo parlato delle differenze tra l'italiano e lo svedese, un argomento già discusso su diversi blog italo-svedesi. È stato molto interessante e ho scoperto che abbiamo più o meno lo stesso parere su queste due lingue, anche se non abbiamo avuto tempo per approfondire tanto.

Dopo le discussioni con Eleonora ho pensato molto di quello che abbiamo detto e queste sono le mie conclusioni:

  1. Lo scopo fra le due lingue è molto diverso, direi anche l'opposto.
  2. Si usano in un modo molto diverso, specialmente la lingua scritta.
  3. La grammatica italiana è probabilmente più complicata e più complessa, mentre le difficultà nello svedese sono la fonetica e la prosodia.
(Per evitare che questo sia il post più lungo della storia di Blogger, vi spiego solo cosa voglio dire con il punto numero uno, e gli altri due un'altra volta.)

Allora. In Svezia la lingua veniva usata già dal sedicesimo secolo con la Bibbia di Gustav Vasa (1526) per istruire la gente, per diffondere informazione e per dare la possibilità a "chiunque" a capire la lingua scritta. Si potrebbe dire che ha uno scopo democratico. Infatti nel 1225 viene scritto il primo testo in lingua svedese, fornsvenska, il cosiddetto Äldre Västgötalagen, un codice. È bello perché la lingua è molto concreta ma nello stesso tempo poetica. Senza dubbio serviva per far capire a più gente possibile cosa era la pena per i diversi reati/delitti. Uno svedese del 2000 non capisce certo questa lingua senza aiuto, ma la gente del periodo deve aver capito bene. Faccio un esempio solo per sfizio (ma mi dispiace, non riesco a tradurlo in italiano):

Fornsvenska

Takär maþär þiuf sin ok þiuft mäþ, bindi þiuf a bak ok leþe

til þings mäþ tua vittnismän, þa är vittnä a þinge han sannän

þiuf värä; mäþ tolf mannum a þingi gangä þäs at sväriä, at

”han är fuldär þiuuer, þy är han värþär lif sit latä.” Siþän

skal han dömä

til hogs ok til hangä,

til draps ok til döþä,

til torfs ok til tiäru,

vgildän firi arvä

ok äftimäländä

sva firi kyrkyu

sum firi konungä.

(Quella lettera strana, þ, si pronuncia come "th" in thing, in inglese)


Svedese moderno

Tager någon sin tjuv och tjuvgodset med, bakbinde han

tjuven och lede honom till tings med två vittnen, som vittna

på tinget att han är sann tjuv; med tolv män skall han gå på

tinget och svärja att "han är full tjuv; därför är han värd att

låta sitt liv". Sedan skall man döma honom

till hugg, och till hängning,

till dråp och till död,

till torv och till tjära,

ogill för arvinge

och eftermälande

såväl för kyrka

som för konung.

Certo che nel duecento, come nel cinquecento non tutti gli svedesi sapevano leggere, anzi erano abbastanza pochi, ma se letto ad alta voce la lingua era comprensibile per una grande parte, se non tutti gli svedesi.

La Bibbia di Gustav Vasa è un risultato della riforma protestante. Al contrario della chiesa cattolica dove la Bibbia, se ho capito bene, deve essere interpretata solo da un prete, e dove il prete deve essere il contatto tra la gente e Dio, la chiesa protestante voleva dare la possibilità a tutti di avere il proprio rapporto con Dio e la propria interpretazione della Bibbia (e certo anche perché tutti dovevano avere conoscenze della religione protestate). Perciò era necessario scrivere la Bibbia in una lingua che tutti potevano capire.

Dal 1686 era obbigatorio sapere leggere in Svezia. Erano i preti che dovevano controllare che tutti della parrocchia sapessero leggere e che avessero conoscenze di quello che era scritto nel "katekesen", un tipo di libro usato per insegnare la religione cristiana, in quello che si chiama "husförhör". C'erano anche i voti che venivano scritte in quello che si chiamava "husförhörslängder", documenti che oggi sono molto utili per chi fa ricerche tipo genealogia.

Dal 1842 ogni parrocchia doveva avere una scuola e un'insegnante, e dal 1882 era obbligatorio per i bambini andare a scuola. La scuola si chiamava "Folkskola", l'insegnante "folkskollärare". "Folk" - gente ("lärare" - insegnante). Già dal nome si capisce che lo scopo della scuola era di insegnare a tutta la gente (allt folk) e che era importante che tutti avessero un certo livello di istruzione.

So benissimo che la storia della scuola italiana è più o meno uguale a quella svedese, ma secondo me, il fatto che non c'era una lingua comune era un'ostacolo grande perché da quello che ho capito la maggior parte degli insegnanti parlavano solo dialetto e una parte abbastanza grande era anche analfabeta.

So anche che c'era Dante, Boccaccio e Petraca che volevano scrivere in italiano, non il latino, ma anche qui il problema era che non c'erano tanti che potevano capire la lingua che usavano loro, a parte i fatto che pocchissimi sapevano leggere.

Ho l'impressione che in Italia ci sia stato, sia dalla chiese che dalla classe dirigente, una voglia di tenere il controllo attraverso il controllo della lingua - il latino che si usava quasi sempre, o la lingua colta che la gente normale non capiva. Anche oggi vedo questo. Leggere un giornale italiano è abbastanza difficile, e anche il telegiornale può essere difficile a capire a volte, per non parlare di per esempio moduli che si devono riempire.Ci sono anche tanti italiani che non capiscono prioprio. Perché in Italia c'è poca gente che legge libri? E perché oggi sono sempre più che leggono, non libri italiani, ma per esempio gialli svedesi tradotti in italiano? Perché è veramente un gruppo piccolissimo di gente che fa parte in discussioni intelletuali o che scrive articoli di dibattito nei giornali?

È ovvio che la lingua scritta usata in Italia è su un livello superiore a quella usata in Svezia, ma io penso che sia perché c'è una voglia di semplificare in Svezia, perché c'è uno scopo democratico, una voglia che tutta la gente capisca, non perché quel livello di lingua non esiste in Svezia, e non perché gli italiani in genere sono su un livello lingustico superiore di quelli svedesi.

In Svezia c'è anche un altro tipo d'istruzione. Quello che chiamiamo "folkbildning" , nato negli inizi del ottocento con l'industrializzazione e come un medio per il processo di democratizzazione. Folbildning non è obbligatorio. Si fa attraverso "studieförbund e "folkskolor". Ci sono corsi più lunghi, ma anche tantissimi corsi di lingue, di computer per i pensinati, di danza, di vulcani - quansiasi cosa. ABF è uno dei studieförbund più grandi e lí si può per esempio studiare svedese per stranieri. Questo tipo di "scuola" c'è anche in Italia?

söndag 20 juni 2010

Tempo

Bloggutmaning

Johanna mi ha mandato una" sfida blogg". a) scrivere sei cose positive di me stessa e b) pubblicare la foto di me che mi piace di più:

Sei cose positive:
* Cerco di vedere quello che è positivo in "ogni"
situazione
*
Cerco di vedere quello che è positivo con le persone che incontro e cerco di accentuare quello
* Voglio fare del bene
* Ho la capacità di lavorare tanto
* Sono testa dura (e ci vuole nella vita!)

B) Non mi piacciono mai le foto di me! Non sono tanto fotogenica, ma questa scattata dalla piccolina ieri mi piace perché è una delle poche con solo me e mio marito. Ma già domani la tolgo, eh.

Matrimonio reale



Non tanto facile fare le foto con almeno centomila altre persone attorno, ma abbiamo fatto il nostro meglio. È stata comunque una giornata bellissima, e poi ho anche incontrato Carla e Eleonora!

fredag 18 juni 2010

Chi ha detto che sta perdendo la napoletanità?

Schhhh,... Cerco di dirlo a "bassa voce", parlare con le lettere piccole, come dicono le maestre qui quando vogliono che i bambini parlino a voce bassa. Quello che volevo dire è che oggi mio marito ha quasi scassato sia la macchina del vicino che la nostra. Non c'era logica. Ho visto tutto e c'era tantissimo spazio. La sua spiegazione? "Ma ti ho visto nello specchietto retrovisore ed eri così bella che non ho capito più niente!". Che c'è da dire? =) Aggiungo che due settimane fa io ho fatto una cosa simile al parcheggio del lavoro... Ma non ho guardato nessuno eh, avevo solo fretta. Quest'estate nessuna vacanza all'estero!

torsdag 17 juni 2010

Solo per donne

Una sfida per voi donne! Ho deciso che quest'estate sarà l'inizio di una vita più sana, ma so come sono fatta io - se non ho qualcosa che mi spinge a fare allenamento trovo sempre qualche scusa. Perciò ho deciso di "correre" Tjejmilen, una gara di 10 chilometri a Stoccolma il 5 settembre. Chi mi fa compagnia?

Oggetti



Io direi che la maggior parte degli svedesi non possono "vivere" senza quest'oggetto. Sapete cos'è, no? Ma gli italiani? Se chiedo qualsiasi italiano qual'è l'oggetto più importante per lui la risposta sarebbe probabilmente il cellulare o il computer, ma qua stiamo in cerca di un oggetto tipico italiano. Voi che dite? Io sono abbastanza convinta che uno degli oggetti più preziosi per un italiano è la caffettiera.

Mio marito non beve il caffè, ma l'oggetto più desiderato da lui in questi giorni è il cannello metallico che si usa per fare questo dolce squisito, trovato sul bel blog "Dolce Mania per la Pasticceria". Qualcuno sa dove si possono trovare i cannelli?



tisdag 15 juni 2010

Vicino alla natura?


Io voglio tutte le camere bianche bianche, ma i bambini hanno voluto una camera verde con un bosco...




söndag 13 juni 2010

Tempo

Domenica

Stanca morta

Questo fine settimana la stanchezza di un anno di lavoro duro mi ha colpito come una clava in testa. Il preside mi ha detto venerdì che si sentiva così ed io mi sentivo fortunata che stavo invece così bene. Ma adesso... mi sento come una batteria scarica e non trovo proprio l'energia per fare niente. Non ho dormito così tanto per mesi! Mio marito mi guarda, scuote la testa, dice "riposati!" e porta i bambini in giro. Non è tanto facile riposarsi con migliaia di cose da fare dovunque mi giro, ma questi giorni ho sentito che era veramente neccessario farlo. Allora ho dormito, dormito, dormito, ho guardato qualche partita di calcio (POVERO GREEN!), ho avuto mille miliardi di baci e abbracci dalla principessa... I pochi momenti di sole mi sono messa sulla sdraio con la speranza di essere un po' caricata dal sole.

Stamattina quando mi sono svegliata ho trovato la casa vuota e un bigliettino sul tavolo che diceva che gli altri sono andati in biblioteca... Chi ha bambini capisce cosa vuol dire 1) svegliarsi da sola - non essere svegliata dai piedi di un bambino in faccia 2) il silenzio della casa vuota, più meraviglioso di musica.

Con calma ho bevuto il caffè e letto il giornale, sicuramente un'ora senza essere disturbata, ho fatto un giro delle nostre terre di 200 m2 =) e adesso mi sento quasi pronta per una passeggiata in città e un gelato con la famiglia. =)

Ecco quello che ho scoperto durante l'ispezione delle terre:

I pomodorini sempre più grandi, la lettuga non male, e in fondo alla foto le prime piccole foglie degli spinaci.

Aglio, carote e cipolla e il rabarbaro pronto a diventare una crostata uno di questi giorni.

I fiori delle fragole di bosco e il nostro nuovo inquilino, il signor Riccio. Ci piace anche perché ci può aiutare a tenere a distanza quest'altro inquilino.


Altri fiori in piena fioritura.

lördag 12 juni 2010

Nostalgia

Oggi 15 gradi e pioggia. Ogni tanto esce il sole, ma solo per qualche minuto. Dov'è l'estate? Questo cielo grigio mi pesa, mi butta giù. Vorrei tanto tanto stare in uno dei caffè eccessivamente cari a Roma e mangiarmi un dolce come questo...


... Altro che smörgåstårta!

fredag 11 juni 2010

Den blomstertid nu kommer och smörgåstårta

Oggi è stato l'ultimo giorno di scuola per i nostri alunni, quelli che fanno il primo e secondo anno.

La cerimonia di fine anno scolastico nella scuola elementare e media è quasi uguale in tutte le scuole svedesi. Alunni, insegnanti e genitori si riuniscono in chiesa, nell'aula magna della scuola o nel cortile della scuola. Prima la chiesa era quasi obbligatoria ma poi c'è stato un dibattito sul perché, visto che la scuola svedese deve essere aconfessionale e per rispetto dei bambini con altre religioni, e dopo questo molte scuole hanno deciso di "abbandonare" la chiesa. Oggi l'alternativa più comune è di avere la ceremonia all'aperto, anche se si può trovalo un po' strano pensando al clima svedese. Ma noi svedesi siamo abituati, siamo vichinghi, no? Anche se piove a catinelle i poveri bambini stanno fuori con il vestito estivo e l'impermeabile e cantano le loro canzoni, e noi genitori che moriamo di freddo sotto l'ombrello. Una canzone che non manca mai è "Idas sommarvisa" dal filmato del libro Emil i Lönneberga di Astrid Lindgren. La sentite su questo filmino che ho trovato su youtube. Non conosco la scuola e neanche i bambini, ma è un buon esempio di una cerimonia tipica.

A scuola mia abbiamo sempre la cerimonia nell'aula magna con premi ad alcuni allievi che hanno avuto risultati buoni o che sono stati esempi buoni per gli altri ragazzi in altri modi, il solito discorso di buone vacanze dal preside e poi il salmo obbligatorio "Den blomstertid nu kommer" che potete sentire qui.

Dopo la cerimonia i ragazzi girano un poco per la scuola; canti, risi, strilli, baci, lacrime... Questo giorno non sembra che vogliano andare mai a casa! Chi ha qualche libro da lasciare a qualche insegnante, chi con un mazzo di fiori al professore preferito, chi ha bisogno di parlare con qualche insegnante di un'esame che deve fare in agosto per poter continuare l'anno prossimo. E poi. Silenzio. Ahhhhhh, che bello!

Il pomeriggio riunione nel salottino del personale. pranzo, torta e fiori e regali ad alcuni professori che vanno in pensione o smettono per altre ragioni.

Ho detto pranzo. Volevo dire SMÖRGÅSTÅRTA. Un "piatto" molto amato dagli svedesi. Perfetto per qualsiasi occasione. Ma a me non piace! Per me non è cibo! Che cos'è? Hmmmm. È una torta, ma non dolce. Si usa pane, tipo il pane bianco che si usa per fare il toast, ma più grande. Si comincia con il pane, poi invece di panna si mette la maionese, abbastanza molto, poi prosciutto, roast beef, gamberetti o salmone, un'altra fetta di pane, ancora maionese, formaggio, pane, maionese e così via. l'ultimo strato... maionese... e come guarnizione formaggio, prosciutto, salmone, gamberetti, pomodori, cetriolo ecc.


Un link per chi vuole provare (in svedese però): http://www.smörgåstårta.com/Om-smårgåstårtan/

torsdag 10 juni 2010

Commento

Totonn' 'O furnar' =) mi ha chiesto se condivido i pareri sulla Svezia e l'Italia di mio marito.

Direi si ma anche no.

Ha ragione quando scirve che le città in Svezia sono abbastanza simili, non tanto belli e che non c'è tanta varietà. Ogni cittá ha il suo Åhléns, H&M, KappAhl e Lindex. Ogni città ha una pizzeria chiamata Capri che vende pizze frutti di mare con ananas e banana (non scherzo, eh!). Gli edifici sono spesso uguali, i nomi delle strade, e il piano urbanistico è più o meno uguale. Ma ci sono anche eccezioni. Ci sono posti come per esempio Visby o Sigtuna. Poi, come scrive, la natura è bella e a portata di mano. Ci sono tanti spazi verdi e tanto spazio per i bambini.

Ha anche ragione che è difficile essere buoni amici con gli svedesi, e che spesso l'amicizia è superficiale. Sto d'accordo, ma lo vedo più come un problema delle città più grandi. Poi penso che gli svedesi trovino gli amici veri già quando sono piccoli, e che quegli amici sono veramente di cuore e ti aiuterebbero con qualsiasi cosa, in qualsiasi situazione.

Per dire la verità mio marito non si è sforzato tanto per trovare amici così, anche perché la nostra situazione con tanti bambini non lo permette. Io spesso ho trovato gli amici suoi italiani abbastanza superficiali. Si, che ci divertiamo insieme quando siamo in Italia, ma altrimenti non scrivono o mandano mail e non telefonano. Per loro esistiamo solo quando siamo in Italia. Non gli passano neanche per la testa di venire a trovarci in Svezia! La stessa cosa con i parenti. Una volta sono venuti a trovarci ed era quando ci siamo sposati. Una delle sorelle non è mai venuta e noi siamo vissuti qui per quasi venticinque anni! Spesso vedo questi legami con la famiglia in Italia, non come affezione vera, ma più come legami per poter avere aiuto quando c'è bisogno. Anche se noi svedesi siamo educati a essere indipendenti e veniamo quasi cacciati da casa all'età di 18 anni, trovo i nostri parenti; genitori, fratelli e sorelle molto affrezionati. Telefonano spesso, vengono spesso a trovarci, e lo facevano anche quando abitavamo in Italia.

Il clima, certo, non è sempre tanto bello. Io amo l'autunno e l'inverno, ma non sopporto tanto il freddo. A gennaio quando è buoio quando uno va al lavoro e buoio quando torna, e quando sono venti gradi sotto zero la mattina e l'autobus arriva dieci minuti in ritardo, io vorrei cadere in letargo e svegliarmi a maggio. La primavera e l'estate svedesi sono imbattibili, ma succede anche che fa freddo e piove tutta l'estate.

Il problema più grande che vedo con la Svezia e il fatto che si beve tantissimo alcool. Se vai a una festa e non bevi gli altri ti fanno sentire una guastafeste, perché nell'ubriacatura tutti si sentono grandi amici e tutti si possono sfogare. Non ci devono essere testimoni che dopo possono raccontare come si sono comportati gli altri... Il venerdì si parla di cosa si bevrà durante il fine settimana e il lunedì di cosa si ha bevuto e a volte di che cosa si ha fatto. Si può sempre usare come scusa che "avevo bevuto". A me da proprio fastidio. Mi piace bere un bicchiere di vino o due, ma io odio perdere il controllo, e odio stare con gente che ha perso il controllo. E anche un grande problema che i giovani bevono tanto. Come genitore c'è sempre la preoccupazione che i ragazzi vanno a finire male. Solo un paio di giorni fa due ragazzi sono morti in un incidente stradale perché chi guidava era ubriaco. Uno era amico di mio figlio... Ma ho capito che anche in Italia i ragazzi bevono abbastanza tanto, e in Italia c'è anche molto più droga.

È anche vero che in Svezia hai quasi tutte le possibilitá di fare qualsiasi cosa vuoi, se hai la voglia ese sei disposto a lavorare per ottenerlo. Lo stato ti aiuta in ogni modo possibile, e le donne sono molto libere.

Ma no. Non voglio dire che la Svezia è il paradiso, il posto perfetto dove vivere. Dipende da chi sei tu. Dipende da cosa è importante per te. Dipende da cosa ti rende felice.

onsdag 9 juni 2010

Sommarpratare

Un suggerimento per chi vuole migliorare lo svedese e allo stesso tempo conoscere alcuni personaggi svedesi - il programma radio "Sommar" su P1 che si trasmette ogni anno dal 1959. Il programma si sente ogni giorno dalle 13.00 alle 14.30 dal 26 giugno fino al 22 agosto. Qui trovate la lista di chi parla e quando.

Chiacchierata notturna

Ho finalmente avuto un computer nuovo. L'altro era piccolino e comodo per portare in giro, ma con un processore poco potente. Questo nuovo è una bellezza di velocità e abbastanza piccolo, almeno c'entra nella mia borsa più grande, un "must". Ancora non sono riuscita a far funzionare il bluetooth, il che mi da un po' fastidio visto che l'uso tantissimo. Volevo per esempio farvi vedere una foto dei pomodorini cresciuti alla grandezza di un... di un... di un non so che cosa, ma sono cresciuti... Sembrano quasi pomodori adesso. =) Si si, so che si può usare il filo, ma sapete quanti ne sono in giro in una famiglia di sei persone? Quando c'è bisogno - zero. Altrimenti una trentina...

Sono veramente stanca stanotte perché c'è molto lavoro. Questo periodo, appena mandato in vacanza gli allievi (sarà venerdì) dobbiamo cominiare a prepararci per agosto quando tornano, pieni di voglia di studiare... o no.

In Svezia l'anno scolastico va più o meno da circa il 20 agosto al 10 giugno. Poi i ragazzi hanno le vacanze, una settimana a ottobre/novembre, circa tre settimane a natale, una settimana (la vacanza dello sport) a febbraio/marzo, circa due settimane a pasqua, e poi qualche altro giorno. Gli insegnanti finiscono verso il 15 giugno e cominciano di nuovo circa una settimana prima degli alunni.

Se ho capito bene, in Italia chi fa l'insegnante lo fa spesso perché non si lavora tanto. Non so se è vero, ma vi posso dire che almeno qui in Svezia un'insegnante lavora assai! Noi lavoriamo 45 ore a settimana, mentre il normale, come sapete, è 40 ore. 34 ore dobbiamo stare a scuola e 10 ore possiamo fare dove vogliamo noi. Servono principalmente per preparare lezioni e correggere. Un'ora possiamo usare per fare sport (friskvård, si chiama). Chi sceglie di non fare qualche sport, lavora invece.

Da i 34 ore che stiamo a scuola insegniamo circa 12 ore, quattro ore siamo a disposizione per i ragazzi se hanno bisogno di aiuto con i compiti, circa due ore a settimana servono per incontri con allievi e genitori. Poi abbiamo incontri con altri professori che insegnano le stesse materie o sugli stessi programmi circa cinque ore a settimana. Il resto, circa undici ore, è tempo per preparare lezioni, incontrare alunni o altri insegnanti, copiare, ed altro lavoro del tipo amministrativo, a scelta nostra, ma dobbiamo stare a scuola.

Eh si, dovevo commentare quello che ha scritto mio marito, ma sarà domani. E ora di andare a letto. Buona notte!
Aggiungo: Volevo dire qualcosa ieri, ma non sono riuscita ad arrivare fino alla conclusione. Ero troppo stanca. Volevo dire che fare l'insegnante in Svezia non è un lavoro per chi vuole lavorare qualche ora al giorno per poi andare a casa a riposarsi. Si lavora molto. Dalle otto alle cinque quasi ogni giorno, e poi la sera c'è sempre qualche ora di lavoro, certi periodi quattro-cinque ore. È vero che è un lavoro abbastanza libero e chi vuole fare poco trova sempre una strada, ma chi invece vuole farlo bene deve veramente darsi da fare e lavora sicuramente molto più di quelle 45 ore a settimana.

lördag 5 juni 2010

Così la vede un napoletano in Svezia

Oggi ho un blogger ospite. Ho chiesto a mio marito cinque cose che apprezza con la Svezia dopo quasi venticinque anni qui, e cinque cose che gli mancano di Napoli, tenendo però sempre presente il fatto che sono venticinque anni che non ci vive.

Ciao,
sono Giuseppe. Napoletano, nato a Forcella, ma cresciuto in un sobborgo di Napoli. Quando io e mia moglie ci siamo consciuti non sapevo niente della Svezia. L'ho dovuta scoprire un poco alla volta, partendo dal nord e scendendo verso il sud fino a Stoccolma dove abitiamo adesso.

Una delle cose che mi ha colpito con la Svezia è la natura sconfinata con i bei fiumi del Norrland dove si può pescare con l'esca finta. È bellissimo stare con gli stivali alti in mezzo a una corrente per cercare di acchiappare qualche pesce tipo temolo o trota. Ci sono anche i fjäll (le montagne) dove basta sedersi e guardarsi attorno per sentirsi soddisfatto. Si può bere l'acqua direttamente dai ruscelli. La natura è sempre vicina, a portata di mano. Non bisogna andare lontano per godersi un po' di pace o vedere qualche animale esotico. Per esempio c'è un bosco a due minuti da casa nostra dove ho incontrato cinghiali, alci, cervi, picchi col petto rosso, fagiani, lepri, volpi...

La seconda cosa che mi piace è la sicurezza, specialmente economica che ti garantisce lo stato. Se hai problemi con l'affitto o sei disoccupato sei sicuro che lo stato ti aiuta.

Poi trovo gli svedesi pacifici e calmi. Sono diplomatici quando sorgono conflitti. Quando noi italiani andiamo in panico per esempio quando si alza un po' la febbre e vogliamo assolutamente trovare un dottore, loro se la prendono con calma e aspettano che la cosa passi e se veramente non passa allora vanno dal medico. Sono "cool", come dicono gli americani.

Un'altro aspetto positivo con la Svezia è che c'è spesso la possibilità di crescere come individuo. Se hai bisogno per esempio di studiare, lo stato ti da sempre la possibilità mettendoti a disposizione dei prestiti a lungo termine e anche contributi.

Un'ultima cosa positiva è il fatto che le donne sono più libere e indipendenti delle donne italiane. Se vogliono vivere da sole, vivono da sole, se vogliono farsi una famiglia, se la fanno, se vogliono lavorare o studiare, lavorano o studiano.

Una cosa che mi manca di Napoli è la gente che non prende sempre la vita con tanta serietà e che si lascia coinvolgere nelle relazioni con gli altri. Gli svedesi possono essere amici con te fino a un certo punto, in superfice, ma c'è sempre un po' di diffidenza e di pigrizia. Se va tutto bene allora tutto bene, ma se cominciano i problemi non contare che lo svedese ti aiuti.

Mi mancano i dolci e la cucina napoletana in genere. In particolare mi mancano le materie prime tipo i pomodori di San Marzano, i friarielli, le pere aspadun ecc. Per non parlare delle sfogliatelle, i babà, la pastiera...

La città di Napoli che è una cittá che pulsa, dove c'é vita tutto il tempo, mi manca sempre, ma adesso un po' meno di prima. A Napoli la cultura è sempre viva sia nel povero che nella persona appartenente ad un ceto più alto. Qui in Svezia ci sono diverse persone la cui vita si basa su una bottiglia d'alcool e non danno nessun valore ne alla propria vita ne a quella degli altri, e della cultura non se ne fregano un tubo. Non vivono ma sono vivi finché non succede qualcosa.

Il clima!!!! A molti piace la neve, io l'abbolirei volentieri. Voglio la primavera, l'estate e l'autunno più lunghi!!!!!!! L'unica cosa che mi piace con l'inverno è che si può fare la pesca sui laghi ghiacciati facendo un buco con un trapano speciale. Il buoio mi ammazza, il freddo mi è veramente indifferente, ma ho bisogno di più sole e calore.

Infine mi manca tanto la varietà. Le città svedesi sono tutte uguali, invece in Italia c'è una grande differenza tra per esempio Venezia e Napoli. Nella stessa città di Napoli si parlano centinaia di dialetti differenti , si trova gente che si comporta in cento modi diversi, che festeggia diverse festività, che mangia cose diverse ecc. Anche quando si tratta di arte e architettura ci sono tante espressioni differenti, i negozi sono differenti, il modo di guidare l'auto è differente...

Ma adesso basta con le malinconie e guardiamo avanti, se no m'arragg' e me pigl'apucundria, stamm acca e amma suppurtà!

//Pepp' o russ'

Ancora studentdag

Solo una foto sulla folla di amici e parenti che ieri aspettavano gli "studenti" a scuola mia. Presa da una finestra chiusa, perciò la brutta qualitá.

fredag 4 juni 2010

Studentdagen

Oggi è stato un giorno veramente pesante, ma anche bellissimo! Non riesco a capire ancora che adesso abbiamo due figli così grandi che sono pronti a vivere la propria vita, volare via da qui e buttarsi nel mondo!

La giornata era bellissima con un sole splendente e Stoccolma che ci mostrava la sua bellezza da ogni angolo. La scuola di nostro figlio si trova a Liljeholmen, e dopo qualche ceremonia lì sono andati in nave fino a Riddarholmskajen dove c'erano i parenti che gli aspettavano...

Che casino! I cappelli bianchi, gli strilli, i canti, lo spumante, le rose, le insegne con foto di quando erano piccoli...


Tornati a casa, altre foto da quando era piccolo:


Poi cena insieme a parenti, amici e anche qualche vicina che è passata per dare gli auguri: prosciutto e melone, filetto di maiale con patate nel forno, il gelato che ho fatto io ieri sera, e finalmente lo spumante e la torta:



Adesso resta solo mettere a posto in cucina, e domani di nuovo lavoro...

onsdag 2 juni 2010

Che cosa mi può fermare un giorno come questo?

Tra lavoro, cibo da preparare per la festa domani, telefonate, chiacchiere con i miei genitori (o per dire la verità ho solo ascoltato, perché la mia mamma non finisce mai a parlare...), vestiti da stirare, scoperte del tipo buco nella giacca che mi volevo mettere e pantaloni del figlio di 12 anni che in un modo misterioso sono diventati 5 centimetri più corti di quello che erano una settimana fa (o può essere che un bambino di 12 anni cresce 5 centimetri in una settimana?), e come conseguenza una scappata in centro, senza fermarmi neanche dieci minuti, qualcosa mi ha tirato l'attenzione e mi ha fatto premere il freno.


Questa mamma con i pulcini che ha deciso di vivere vicino a una fontana nel centro... e quel ponticello che qualcuno ha costruito per aiutare i piccoli a salire dopo la nuotata... Bellissimo!

2 giugno

Dove sono i canti? Non sento nessun "Fratelli d'Italia...". E le bandiere? Vabbe', per voi allora qui. =)

tisdag 1 juni 2010

Momenti di inc... irritazione

Oggi sono andata a Stoccolma insieme al figlio grande per comprargli un abito da uomo per il giorno grande. Siamo passati a Åhléns City. Facendo la coda per pagare ho scoperto una cosa che veramente odio con noi svedesi!

C'erano due casse, due code mi è sembrato, ed io logicamente ho scelto quella più corta. Mamma mia, che disastro! Troppo tardi ho capito che c'era solo UNA coda e che io mi sono fatta avanti.

-Ma, ca.., dimmi qualcosa invece di guardarmi storto! Mi irrito così tanto tanto tanto quando la gente non può dirti che cosa pensa, anche perché se non ti dice niente, non puoi difenderti e sistemare la cosa. Che bello sarebbe stato sentire quella "Signo'" qualche bestemmia, discussioni nella coda, un po' di chiasso napoletano, invece di quella gente muta con gli occhi che sparano lampi di rimprovero! A volte ci vuole un bel sfogo!

Il mio parere è che in Italia, a Napoli, non si fa primariamente per lamentarsi ma invece per avere un occasione per parlare con gli altri! È così difficile!? Parla!