måndag 31 januari 2011

Partenze e pianti

Stamattina è partito il figlio più grande per fare i primi tre mesi nella marina militare svedese. È stata una scelta sua - la coscrizione obbligatoria non c'è più da qualche mese e non posso dire che io sono tanto entusiasta.

Appena arrivato a Karlskrona dove c'è la base navale mi ha chiamato e ha detto che tutti sono alti due metri e pesano 100 chili e che persino tutte le donne sono più grandi di lui! Ma che si aspettava con i geni che ha?? =)

La sorellina quando si è svegliata e non ha visto più il fratello si è messa a piangere e non c'era modo di fermarla. Alla fine abbiamo dovuto chiamare il fratello al cellulare e dopo aver sentito che il fratello stava bene si è calmata un poco.

E la mamma? Ma, per essere sincera ci sono stati giorni in cui ho dovuto dirmi "sono solo 10 giorni ancora e poi parte" perché non è sempre facile avere un figlio grande in casa, uno che vuole tutti i diritti che dovrebbe avere uno di vent'anni, ma che non vuole accettare nessun dovere... ma nonostante quello è brutto averlo lontano. Mi manca e mi preoccupo, ma so anche che era ora e spero che possa essere un'esperienza importante della sua vita.

onsdag 26 januari 2011

Adolescenti

Ecco. Ho un terzo adolescente in casa.

Conferma quello che già sapevo - Non sono normali! Ma anche che è normale che non sono normali... =)

Mi potete spiegare perché gli adolescenti:

- ad un tratto decidono di non mangiare più cose che hanno mangiato e amato da quando erano piccoli, e perché quasi sempre si tratta di salsiccia, formaggio o/e cibo di un certo colore?

- vanno in giro per la casa a ripetere un rumore ogni 30 secondi, quasi sempre verosimile al rumore di un animale con predilezione di quello delll'uccello o della scimmia?

- Escono senza il cappello d'inverno e con il cappello d'estate? I miei figli escono perfino senza la giacca d'inverno e con una giacca pesante d'estate...

Meno male che ho anche visto che questo periodo non dura tanto...



lördag 22 januari 2011

La lepre

Ecco la lepre
























I pezzi di legno che si vedono fanno parte della casetta semi-crollata che ha costruito il figlio nel melo. Probabilmente un ottimo posto dove nascondersi per una lepre visto che li sotto l'albero c'è anche un po' di erba non coperta dalla neve.

Il sabato

Queste prime settimane dopo le vacanze di natale ho avuto tantissimo da fare. In tre settimane ho già fatto 11 giorni di straordinari. Forse non è strano visto che lavoro a due scuole e questa settimana è toccato all'altra scuola di essere ispezionata. A parte questo faccio parte del gruppo che deve, non so come esprimerlo...diciamo creare, la nuova scuola, adesso che gli altri due verranno chiuse a giugno. Non è un lavoro di qualche ora... Infatti abbiamo visitato tante altre scuole che sono appena state aperte, abbiamo visto come sono i locali, come hanno pensato per quanto riguarda l'orario, il personale, la mensa, l'educazione fisica... e ci siamo accorti che nessuno è riuscito a costruire la scuola in meno di 3 anni. Noi abbiamo 9 mesi a disposizione...

Meno male che il venerdì sera quando torno dal lavoro mi aspetta spesso una cena romantica che mi hanno preparato mio marito e i figli più piccoli. Primo, secondo e dessert. Candele, fiori e musica soft.

Il sabato poi sono così stanca che non riesco a mettermi in moto prima della sera. E non è perché non ho niente da fare, eh! Con quattro bambini c'è sempre qualcosa da fare! Questo sabato non è un'eccezione. Fino adesso:
- ho bevuto due tazze enormi di té
- ho mangiato due panini prosciutto e mozzarella
- ho letto il quotidiano locale
- ho letto SvD
- ho letto il giornale del sindacato degli insegnanti
- ho lavato e steso dei panni
- ho guardato la lepre che ha deciso di vivere sotto il melo
- sono uscita per controllare che la lepre non sia malato visto che non si è mossa da lì tutto il giorno (ancora in pigiama anche se era l'una!)
- ho notato che la lepre sta bene perché ha fatto dei bei salti fino al giardino del vicino quando ha deciso che mi sono avvicinata troppo ( a circa un metro di distanza)
- ho giocato a Fia con la piccola e un amico suo una decina di volte
- ho letto dei blog
- ho iscritto la piccola a un club di ginnastica
- un bevuto un caffè svedese e mangiato un pezzo della torta rimasta dalla cena di ieri.

Ma quello che non ho fatto è:
- stirare i diecimila panni che adesso formano un monte sul divano nello studio
- rimuovere e rimettere nel cartone tutti i tomtar, kulor, glitter ed altre decorazioni di natale come hanno già fatto le famiglie ordinate settimane fa
- pulire la casa
- fare la spesa
- aiutare il figlio grande a mettere in ordine tutto per la sua avventura nella Marina Militare che comincia la settimana prossima
- visitare la figlia grande che è stata malata tutta la settimana...

Ma. C'è sempre un domani.

E stasera quando mi sono svegliata spero di avere il tempo di scrivere quel post sull'insegnante svedese per chi è interessato.

söndag 16 januari 2011

Ultima parte

Non ho avuto tempo di chiudere il discorso sulle cose positive con crescere dove sono cresciuta io. Non c'è tanto da aggiungere ma non ho detto niente della parte, forse più importante di tutte - la libertà. Mi sono sempre sentita e sono sempre stata molto libera. Non era l'abitudine dei genitori portare i figli qui e lì in macchina, invece chi voleva andare in qualche posto andava in bici d'estate o con questo d'inverno.

Non mi ricordo di avermi sentito mai limitata da bambina. Già a cinque anni stavo fuori a giocare dalla mattina alla sera, facevo piccole spese nel supermercato vicino a casa e andavo al chiosco a comprarmi le caramelle da sola il sabato. Certo che c'era un limite, una zona che era mia e da non lasciare; il parco del palazzo dove abitavo, il bosco dietro la casa e la pista degli aeri militari abbandonata. Basta. Potevo andare più lontano solo in compagnia dei fratelli o qualche amico/a più grande. Ma quella zona era abbastanza grande per tutti i gioci più belli: andare in bici, kurragömma (nascondino), diversi sport come il calcio, sci, pattini ecc. C'era anche abbastanza spazio per avere sempre qualcosa nuova da scoprire, per una piccola avventura nel bosco, per costruire quella casetta nascosta in un albero. Uscivo la mattina e tornavo a casa solo per mangiare. Dopo le otto di sera non potevo uscire più.

Quella zona mia veniva logicamente estesa con gli anni, ed anche l'ora di ritorno al nido. =) Ma da quando avevo 10-12 anni potevo in pratica andare dovunque volevo. Per andare a fare un bagno d'estate c'erano più o meno 10 chilometri e li facevamo quasi sempre in bici, anche perché i nostri genitori normalmente lavoravano. Appena uno sapeva nuotare era l'ora di cavarsela da solo.

A volte facevamo gite in bici di ore e ore solo per il divertimento. Un po' di acqua e qualche panino nello zaino e via! Ritorno la sera.

Facevo parte di un gruppo di sei ragazze che facevamo gare di ginnastica artistica e d'estate facevamo sempre delle gite insieme. Ogni anno da quando avevo 12 anni andavamo alla stuga di una di noi. 20 chilometri in bici. Stavamo lì una settimana a fare il bagno, fare giri nel bosco, la sauna ed a chiacchierare fino alla mattina. Nessuno che ci aiutava con niente, nessun telefono, nessun cellulare. Una o due volte venivano i genitori a controllare che tutto era ok, ma il resto del tempo eravamo libere a fare quello che volevamo noi e anche responsabili per la stuga e per noi stesse. Non mi ricordo che c'era mai qualche problema che non potevamo risolvere da sole. C'erano piccole cose come quella volta che abbiamo dovuto andare in bici andata e ritorno al paesino più vicino (cioè a dieci chilometri) a comprare le caramelle perché avevamo dimenticato le altre a casa prima di partire. Quel paesino più vicino era proprio nella zona dove ho preso queste foto!

Da ancora più grande, da circa 15 anni, facevo veramente tutto quello che volevo io. Tornavo a casa a volte anche alle sette di mattina o lasciavo la casa alle cinque di mattina per andare a pescare o chi sa che cosa...

Devo aggiungere una cosa. Ero una figlia molto calma. Non facevo le grande bevute come facevano molti dei compagni di scuola, non facevo tanti guai, forse qualche storia con qualche ragazzo qualche volta, ma ero (eravamo) veramente da fidarsi. So che i miei sapevano questo e che questa è la ragione per cui mi davano tutta questa libertà, ma sono anche convinta che è la libertà che ho avuto che mi ha fatto diventrare responsabile e da fidarsi.

Sono grata di aver avuto questa possibilità e mi dispiace che per esempio i miei propri figli non possono essere liberi come ero io, non perché non sono da fidarsi, ma perché la gente attorno a loro non è da fidarsi... =(


Ma spiegami una cosa...

La polenta. A che serve?

söndag 9 januari 2011

Sunshine award ed altro

Domani di nuovo lavoro. Ho già lavorato alcuni giorni, ma domani tornano anche allievi ed insegnanti. Tutto il circo. Ed io non ci voglio andare. Ho perso la voglia. Non posso speigare perché solo dire che ho saputo una cosa che mi fa arrabbiare talmente che mi esce il fuoco dalle orecchie solo pensandoci.

Ma per il resto quest'anno nuovo non c'è male fino adesso e per il blog è comincato con una sorpresa - il Sunshine award assegnato dal Cuore di seppia e descritto cosi nel suo blog "un sorta di “trofeo passaparola” con il quale i bloggers di tutto il mondo celebrano per una volta i blog più interessanti, quelli che si seguono con piacere o ai quali si è affezionati di più.".

Grazie Sara! È un onore, io che non mi aspettavo che nessuno voleva leggere un blog da una svedese scritta in un italiano povero come quello mio...


Quando si riceve il premio bisogna:
1)Ringraziare coloro che ci hanno premiato
2) Scrivere un post per il premio
3) Passarlo ai 12 blog che riteniamo meritevoli
4) Inserire il link di ciascuno dei blog che abbiamo scelto
5) Dirlo ai premiati



Ho visto che tanti di voi che volevo premiare già l'avete avuto, ed è impossibile per me scegliere tra gli altri perciò ho deciso di essere molto "non svedese" e a premiare tutti i blog che seguo e che potete vedere sulla lista a destra. A tutti voi:














PS. Una domanda. Qualcuno sa qualcosa di Imperia? In Liguria se non mi sbaglio. DS.

Colazione all'italiana

Stamattina per la prima volta in tanto tempo la temperatura era sopra lo zero, +2 gradi e c'era anche un po' di sole. Forse a colpa di quello mi è venuta una voglia incredibile di una colazione all'italiana - cappuccino e cornetto al cioccolato. Ho fatto il mio meglio, ma non sono venuti come li volevo io... anche se appena li hanno visti i bambini sono spariti subito.

måndag 3 januari 2011

Creatività e spiegazioni

Ho tante cose da scrivere, ma è così difficile in italiano...

Una cosa che ho riscoperto in questi giorni dopo quasi due settimane di festa, è la mia creatività. Pensavo che fosse morta per sempre. Normalmente sono così stanca quando torno dal lavoro e ancora più stanca la sera che non mi viene mai la voglia di fare niente, e idee creative... niente. Mi limito a lavorare, stare con i bambini, curare la casa, mangiare e dormire, in quel ordine.

È bellissimo sentire la voglia di fare passeggiate, incontrare amici, fare allenamento, giocare con i bambini, cucire, andare in cinema, preparare una cena speciale, mettere le foto nelle album (sono arrivata al 1998...), cambiare la stoffa sulle sedie nel soggiorno... You name it! Poi che non sono riuscita a fare neanche il 10% di tutto quello non mi toglie la soddisfazione, l'importante è poter svegliarsi la mattina e pensare "Che cosa di bello c'è da fare oggi?". Le sedie vi faccio vedere dopo, però! =)

Questa creatività vale anche per il blog e ci sono tanti post nella mia testa che comunque non sono riuscita a scrivere visto che ci sono i bambini, il marito e tutti i miei progetti creativi che tira la mia attenzione dal computer. Non posso scrivere un post in italiano in solo qualche minuto che potrei fare in svedese, ci vuole tempo per me. Per non dimenticare tutti questi post faccio una lista dei argomenti:

- l'anno nuovo e quello vecchio
- adolescenti
- l'insegnante svedese
- la riforma della scuola svedese
- smultronställen

Va bene. Basta così. Adesso ritorno ad un argomento che ho promesso ad approfondire alcuni giorni fa. La ragioner per cui mi sento grata essere cresciuta in un posto piccolino nel nord anche se non mi sono mai trovata tanto bene lì.

Dove comincio?

Forse quello più importante è che già da piccola ho imparato a vivere, se non in armonia con la natura almeno combattendo con/contro la natura. La casa dei miei genitori è in un quartiere di case indipendenti, non isolata in mezzo a niente, ma lo stesso con la natura proprio fuori la finestra. Mi ricordo in particolare una mattina verso le cinque, avevo forse dieci anni, io ed un'amica avevamo passato la notte in una tenda nel giardino, ci siamo svegliate da un rumore come se fosse qualch'uno che cercava di entrare la tenda, ho aperto lo zip della tenda con le mani che tremavano un po' da paura solo un poco, ma appena mi sono sporta la testa fuori dalla tenda ho avuto un bel bacio da una renna curiosa. Che paura!

E così era, così è, la gente viveva, vive, in mezzo alla natura, anche se in un ambiente abbastanza moderno. Perché non è come pensano quelli del sud, che le città del nord, la gente nel nord, sono" arretrati". Invece la vita lì è spesso molto più moderna che qui a Stoccolma, almeno se parliamo di tecnologia. La ragione è abbastanza semplice - c'è più bisogno lì. Un esempio dalla mia vita è l'ambiente delle università. Ho studiato a Luleå, a Umeå, a Stoccolma e a Uppsala e mi sono sorpresa dal fatto che Uppsala e Stoccolma sono così indietro in tanti aspetti in paragone con Luleå e Umeå.

La natura. Il ritmo della vita di una famiglia si basa in un modo sul ritmo della natura.

In gennaio si sta spesso a casa per il buoio e il freddo. È il periodo di stare con la famiglia e andare a visitare parenti qua e là.

In febbraio e marzo molte attività fuori; giorni intere ad andare sulla slitta, creare uomini di neve o forti con le palle di neve dove facevamo guerre di neve, gite con gli sci sul fiume ghiacciato e da più grandi gite con la motoslitta sul mare nel archipelago. Alcuni anni quando il ghiaccio era specialmente doppio facevamo anche gite sul mare in macchina. Era una meraviglia andare in posti in mezzo al mare con la macchina la notte, tutto scuro, solo le stelle in cielo che brillavano. A volte stavamo sdraiati su una pelle di renna, a guardare le stelle e parlare di tutto e niente. Altre volte ballavamo alla musica dalla radio della macchina. Molto romantico in guanti, cappello e piumino... =)

In aprile invece c'è il periodo della pesca sul ghiaccio. Come si fa? Con un trapano così















si fa un buco nel ghiaccio, e vi assicuro che ci vuole il trapano perché il ghiaccio può essere doppio più di un metro. Poi si pesca nel buco.

Il 3o aprile c'è la notte di Valpurga e normalmente il falò si fa sul ghiaccio sul fiume.

Il primo maggio poi è il giorno in cui i bambini finalmente potevano cambiare i vestiti invernali a quelli un po' più leggeri. A volte, tempo permettendo, è anche il momento di tirare fuori la bicicletta dal garage, lavarla, mettere l'olio sulla catena e via - il primo giro dell'anno.

In maggio c'è anche un grande avvenimento - ogni anno il comune mette una barchetta sul ghiaccio sul fiume e la gente può scommettere quale giorno il ghiaccio del fiume si spacca. Se sei fortunato riesci a vederlo o almeno sentirlo. A volte porta grandi allagamenti quando pezzi enormi di ghiaccio vengono portati con il corrente e si sciolgono.

In giugno invece è ora di mettere le patate, quelle che crescono solo nel nord, mandelpotatis (il nome viene dalla parola per patate = potatis e quella per mandorla = mandel, visto che la forma di queste patate assimiglia a una mandorla), le carote e altre verdure. Non si può fare prima perché c'è troppo rischio di gelo la notte. Non fa niente però perché il sole di mezzanotte aiuta a farli crescere più in fretta.

Questo è anche il periodo in cui si alza presto la mattina, verso le quattro, per andare a vedere il ballo dell'accoppiamento del fagiano di monte. Molto particolare. Fa un freddo, ma vale la pena...

Luglio è il mese di sole, di bagni nel lago, nel fiume ma anche nel mare. È il mese di gite in bicicletta o in barca, di giorni che non finiscono mai, di pesca e notti in tenda. In questo mese la gente del nord deve godersi tutto il sole dell'anno perché già in agosto comincia a sparire...

Agosto e settembre sono i mesi in cui si raccoglie le bacche, le patate, le carote e si fa la marmelata, i dolci, lo sciroppo...

In agosto c'è anche l'ultima festa nella stuga (la casetta d'estate) quella delle aringhe fermetate (potete leggere più qui).

Ah, non posso dimenticare la pesca del coregione bianco che cominicia verso il 20 settembre. Il caviale rosso da questo pesce è conosciuto in tutto il mondo e molto molto costoso.

Ma dopo questo... niente. Ottobre, novembre dicembre. Buoio. Freddo. Niente, a parte le preparazioni di avvento, di Santa Lucia e di natale.

Sono sicura che nella vita è stata un vantaggio per me che ho avuto tutte queste esperienze nella natura, con la natura. So pescare, so trovare la strada in un bosco, so cosa si può mangiare e no, so come prendere cura di quello che ci da la natura, so quando si può seminare e raccogliere, so quali e come sono gli animali che ci sono in Svezia, so navigare una barca o pagaiare una canoa, so come si fa sopportare il freddo.

Da bambina caminavo a scuola, 5 chilometri l'andata, anche con temperature di -25 gradi. Era brutto, ma me la sono cavata. Da più grande andavo in bicicletta anche d'inverno. Non si parlava di autobus o essere accompagnata in macchina. Quando eri grande abbastanza per andare a scuola eri anche abbastanza grande per farlo da sola.

Non mi spaventa il freddo. Non mi spaventa lavoro fisico. Non mi spaventa il buoio o la solitudine. Ho imparato che bisogna tenere la calma in una situazione difficile, usare il cervello e cercare soluzioni. Quando ti buchi una gomma della bici o della macchina in mezzo a niente devi trovare la soluzione tu. (Non dimenticare che non c'erano comodità come cellulari, eh). Ma più di tutto ho avuto tante tante esperienze che la televisione non ti può dare, che non puoi avere in un museo o sull'Internet.

Adesso basta per oggi.

söndag 2 januari 2011

Piccolo giro nel bosco

Quello dietro la casa dove faccio il jogging d'estate...

Adesso invece è ora ricordarsi dove sono gli sci.












E dove ci sono le pietre...












Sembra alto ma c'era troppa neve. La velocità era uguale in discesa come in salita.