måndag 3 januari 2011

Creatività e spiegazioni

Ho tante cose da scrivere, ma è così difficile in italiano...

Una cosa che ho riscoperto in questi giorni dopo quasi due settimane di festa, è la mia creatività. Pensavo che fosse morta per sempre. Normalmente sono così stanca quando torno dal lavoro e ancora più stanca la sera che non mi viene mai la voglia di fare niente, e idee creative... niente. Mi limito a lavorare, stare con i bambini, curare la casa, mangiare e dormire, in quel ordine.

È bellissimo sentire la voglia di fare passeggiate, incontrare amici, fare allenamento, giocare con i bambini, cucire, andare in cinema, preparare una cena speciale, mettere le foto nelle album (sono arrivata al 1998...), cambiare la stoffa sulle sedie nel soggiorno... You name it! Poi che non sono riuscita a fare neanche il 10% di tutto quello non mi toglie la soddisfazione, l'importante è poter svegliarsi la mattina e pensare "Che cosa di bello c'è da fare oggi?". Le sedie vi faccio vedere dopo, però! =)

Questa creatività vale anche per il blog e ci sono tanti post nella mia testa che comunque non sono riuscita a scrivere visto che ci sono i bambini, il marito e tutti i miei progetti creativi che tira la mia attenzione dal computer. Non posso scrivere un post in italiano in solo qualche minuto che potrei fare in svedese, ci vuole tempo per me. Per non dimenticare tutti questi post faccio una lista dei argomenti:

- l'anno nuovo e quello vecchio
- adolescenti
- l'insegnante svedese
- la riforma della scuola svedese
- smultronställen

Va bene. Basta così. Adesso ritorno ad un argomento che ho promesso ad approfondire alcuni giorni fa. La ragioner per cui mi sento grata essere cresciuta in un posto piccolino nel nord anche se non mi sono mai trovata tanto bene lì.

Dove comincio?

Forse quello più importante è che già da piccola ho imparato a vivere, se non in armonia con la natura almeno combattendo con/contro la natura. La casa dei miei genitori è in un quartiere di case indipendenti, non isolata in mezzo a niente, ma lo stesso con la natura proprio fuori la finestra. Mi ricordo in particolare una mattina verso le cinque, avevo forse dieci anni, io ed un'amica avevamo passato la notte in una tenda nel giardino, ci siamo svegliate da un rumore come se fosse qualch'uno che cercava di entrare la tenda, ho aperto lo zip della tenda con le mani che tremavano un po' da paura solo un poco, ma appena mi sono sporta la testa fuori dalla tenda ho avuto un bel bacio da una renna curiosa. Che paura!

E così era, così è, la gente viveva, vive, in mezzo alla natura, anche se in un ambiente abbastanza moderno. Perché non è come pensano quelli del sud, che le città del nord, la gente nel nord, sono" arretrati". Invece la vita lì è spesso molto più moderna che qui a Stoccolma, almeno se parliamo di tecnologia. La ragione è abbastanza semplice - c'è più bisogno lì. Un esempio dalla mia vita è l'ambiente delle università. Ho studiato a Luleå, a Umeå, a Stoccolma e a Uppsala e mi sono sorpresa dal fatto che Uppsala e Stoccolma sono così indietro in tanti aspetti in paragone con Luleå e Umeå.

La natura. Il ritmo della vita di una famiglia si basa in un modo sul ritmo della natura.

In gennaio si sta spesso a casa per il buoio e il freddo. È il periodo di stare con la famiglia e andare a visitare parenti qua e là.

In febbraio e marzo molte attività fuori; giorni intere ad andare sulla slitta, creare uomini di neve o forti con le palle di neve dove facevamo guerre di neve, gite con gli sci sul fiume ghiacciato e da più grandi gite con la motoslitta sul mare nel archipelago. Alcuni anni quando il ghiaccio era specialmente doppio facevamo anche gite sul mare in macchina. Era una meraviglia andare in posti in mezzo al mare con la macchina la notte, tutto scuro, solo le stelle in cielo che brillavano. A volte stavamo sdraiati su una pelle di renna, a guardare le stelle e parlare di tutto e niente. Altre volte ballavamo alla musica dalla radio della macchina. Molto romantico in guanti, cappello e piumino... =)

In aprile invece c'è il periodo della pesca sul ghiaccio. Come si fa? Con un trapano così















si fa un buco nel ghiaccio, e vi assicuro che ci vuole il trapano perché il ghiaccio può essere doppio più di un metro. Poi si pesca nel buco.

Il 3o aprile c'è la notte di Valpurga e normalmente il falò si fa sul ghiaccio sul fiume.

Il primo maggio poi è il giorno in cui i bambini finalmente potevano cambiare i vestiti invernali a quelli un po' più leggeri. A volte, tempo permettendo, è anche il momento di tirare fuori la bicicletta dal garage, lavarla, mettere l'olio sulla catena e via - il primo giro dell'anno.

In maggio c'è anche un grande avvenimento - ogni anno il comune mette una barchetta sul ghiaccio sul fiume e la gente può scommettere quale giorno il ghiaccio del fiume si spacca. Se sei fortunato riesci a vederlo o almeno sentirlo. A volte porta grandi allagamenti quando pezzi enormi di ghiaccio vengono portati con il corrente e si sciolgono.

In giugno invece è ora di mettere le patate, quelle che crescono solo nel nord, mandelpotatis (il nome viene dalla parola per patate = potatis e quella per mandorla = mandel, visto che la forma di queste patate assimiglia a una mandorla), le carote e altre verdure. Non si può fare prima perché c'è troppo rischio di gelo la notte. Non fa niente però perché il sole di mezzanotte aiuta a farli crescere più in fretta.

Questo è anche il periodo in cui si alza presto la mattina, verso le quattro, per andare a vedere il ballo dell'accoppiamento del fagiano di monte. Molto particolare. Fa un freddo, ma vale la pena...

Luglio è il mese di sole, di bagni nel lago, nel fiume ma anche nel mare. È il mese di gite in bicicletta o in barca, di giorni che non finiscono mai, di pesca e notti in tenda. In questo mese la gente del nord deve godersi tutto il sole dell'anno perché già in agosto comincia a sparire...

Agosto e settembre sono i mesi in cui si raccoglie le bacche, le patate, le carote e si fa la marmelata, i dolci, lo sciroppo...

In agosto c'è anche l'ultima festa nella stuga (la casetta d'estate) quella delle aringhe fermetate (potete leggere più qui).

Ah, non posso dimenticare la pesca del coregione bianco che cominicia verso il 20 settembre. Il caviale rosso da questo pesce è conosciuto in tutto il mondo e molto molto costoso.

Ma dopo questo... niente. Ottobre, novembre dicembre. Buoio. Freddo. Niente, a parte le preparazioni di avvento, di Santa Lucia e di natale.

Sono sicura che nella vita è stata un vantaggio per me che ho avuto tutte queste esperienze nella natura, con la natura. So pescare, so trovare la strada in un bosco, so cosa si può mangiare e no, so come prendere cura di quello che ci da la natura, so quando si può seminare e raccogliere, so quali e come sono gli animali che ci sono in Svezia, so navigare una barca o pagaiare una canoa, so come si fa sopportare il freddo.

Da bambina caminavo a scuola, 5 chilometri l'andata, anche con temperature di -25 gradi. Era brutto, ma me la sono cavata. Da più grande andavo in bicicletta anche d'inverno. Non si parlava di autobus o essere accompagnata in macchina. Quando eri grande abbastanza per andare a scuola eri anche abbastanza grande per farlo da sola.

Non mi spaventa il freddo. Non mi spaventa lavoro fisico. Non mi spaventa il buoio o la solitudine. Ho imparato che bisogna tenere la calma in una situazione difficile, usare il cervello e cercare soluzioni. Quando ti buchi una gomma della bici o della macchina in mezzo a niente devi trovare la soluzione tu. (Non dimenticare che non c'erano comodità come cellulari, eh). Ma più di tutto ho avuto tante tante esperienze che la televisione non ti può dare, che non puoi avere in un museo o sull'Internet.

Adesso basta per oggi.

9 kommentarer:

Speranza sa...

Grazie per questo bellissimo post. E' un atto d'amore per il tuo paese d'origine. L'altra volta ti ho scritto che non so se potrei vivere in quel clima. Ma era solo un'affermazione retorica. Se vivessi lì mi adatterei come fanno tutti. Anche vivere in Sardenga ha i suoi pro e i suoi contro. Poi vivere al centro dell'isola è diverso che vivere in città o nei paesi che ne stanno a pochi chilometri. Anche da noi, soprattutto nei paesi piccoli c'è una legge di Jante. Insomma tutto il mondo è paese. M'interessano molto i post che hai in mente sulla scuola. Sono un'insegnante di scuola primaria curiosa del sistema scolastico delle altre nazioni. Questo mi serve per migliorare il mio essere insegnante.
Ciao e buon anno a te e ai tuoi cari.

Simona sa...

Che bello il tuo post... grazie.
Anch'io amo la Natura, ho avuto la fortuna di trascorrere molte tempo in campagna durante l'infanzia, eppure il mio rapporto con Lei non è stato certamente così intenso (e non parlo solo del clima, quanto delle esperienze). Nonostante questo, mi sento profondamente in sintonia con le tue conclusioni.

Aspetto con interesse i tuoi interventi sugli insegnanti e la scuola svedesi.

Un caro saluto!
Simona

Morgaine le Fée sa...

questo post é proprio molto bello. Un conciso e completo racconto di cosa un vero norrlandese fa e vive in un luogo che non sempre é ospitale. Di tutto ció che hai scritto invidio le nozioni di sopravvivenza e autosufficienza che io, cresciuta in un posto molto piú 'comodo', non ho mai avuto la possibilitá di imparare.
Il mio Vikingo, essendo un norrlandese 'di cittá' ha avuto anche lui una vita molto piú comoda di quella calicense, e come norrlandese fa poco testo.

bruscar sa...

Un post così mi fa davvero venir la voglia di trasferirmi in Svezia.
Ciao.

Sabrina sa...

Carin
un post bellissimo! Sono rimasta a bocca aperta per il fatto che, a 10 anni, avevi il permesso di dormire in tenda nel giardino, con un'amica; e anche per il fatto che andavi a scuola da sola a 6 anni... non solo vivere lì significa essere in comunione con la natura, ma anche non dovere aver paura degli altri esseri umani. La trovo una differenza fondamentale rispetto alla possibilità di gustare la natura qui in Italia.
Un posto bellissimo, fai venire veramente voglia di andarci. Anch'io voglio essere svegliata da una renna!

Giulia sa...

Grazie per questo post bellissimo Carin! Anche io ti invidio un po' l'educazione norrlandese :D

Carin sa...

Speranza: A me sembra che la Sardegna sia uno dei posti dove si può ancora vivere abbastanza vicino alla natura... Hai ragione che è un tipo di amore. Quando avevo 18 anni non riuscivo di vedere niente di bello in quel posto, ma adesso mi sto accorgendo che era veramente bello crescere lì, anche se non vorrei mai tornare a vivere lì. Buon anno anche a te e ai tuoi cari!

Simona: La scuola è sempre un argomento interessante, e non penso così solo perché sono insegnante. vediamo quando avrò tempo di scrivere quei post! =). Io invece sono molto curioso della campagna italiana. Le mie esperienze italiane si limitano alle città. Apprezzo molto il tuo blog. Scrivi sempre delle cose belle e da pensare.

Morgaine: Per dire la verità - oggi non sono tanto abituata più anche se non ho paura per trovarmi in quelle situazioni... Sono diventata comoda e "della città" anch'io. =)

Bruscar: E vieni... =)

Sabrina: Ma non dimenticare che erano quasi 40 anni fa!! Non sono sicura che si potrebbe fare adesso, ma penso di si. Infatti quello che scrivi è un aspetto della mia infanzia di cui volevo scrivere nel prossimo post, perché è molto importante - la libertà che ho avuto. Per dire la verità, adesso che sono genitore non capisco come hanno fatto i miei a darmi tutta questa libertà! Loro lavoravano anche e non c'era nessuno a casa quando tornavo da scuola. Si che la mamma chiamava ogni giorno a sentire che ero tornata, ma lo stesso...

Giulia: Non è mai troppo tardi! =)

Simona sa...

Grazie Carin!

La "mia" campagna dell'infanzia non era affascinante come quella toscana o umbra, ma se ti va... eccola qui:

http://www.valborbera-news.com/

per non parlare dell'entroterra ligure... insomma ce ne sarebbero di cose da raccontare!

A presto!

Anonym sa...

Semplicemente MERAVIGLIOSO; in effetti, questo pezzo è un AUTENTICO ATTO D'AMORE verso la propria TERRA NATIA.



La campagna selvaggia e stupenda che viene descritta in tutta la sua bellezza.

La durazza, che pur v'è, di nascere in una terra aspra e difficile resta sullo sfondo a far da superba cornice.

La vita di provincia fatta di feste e sagre paesane, che ne scandiscono inesorabilmente il tempo, attraverso momenti di pura semplicità che hanno in ciò la loro sublime magnificenza.



Anch'io ho avuto (ed ho ancora) la fortuna di vivere in una zona rurale dove il contatto con la natura (sebbene meno aspra di quella Norrlandese) è quotidiano.

Ma questa è un'altra storia......



OCCHIO di LINCE.