lördag 22 januari 2011

Il sabato

Queste prime settimane dopo le vacanze di natale ho avuto tantissimo da fare. In tre settimane ho già fatto 11 giorni di straordinari. Forse non è strano visto che lavoro a due scuole e questa settimana è toccato all'altra scuola di essere ispezionata. A parte questo faccio parte del gruppo che deve, non so come esprimerlo...diciamo creare, la nuova scuola, adesso che gli altri due verranno chiuse a giugno. Non è un lavoro di qualche ora... Infatti abbiamo visitato tante altre scuole che sono appena state aperte, abbiamo visto come sono i locali, come hanno pensato per quanto riguarda l'orario, il personale, la mensa, l'educazione fisica... e ci siamo accorti che nessuno è riuscito a costruire la scuola in meno di 3 anni. Noi abbiamo 9 mesi a disposizione...

Meno male che il venerdì sera quando torno dal lavoro mi aspetta spesso una cena romantica che mi hanno preparato mio marito e i figli più piccoli. Primo, secondo e dessert. Candele, fiori e musica soft.

Il sabato poi sono così stanca che non riesco a mettermi in moto prima della sera. E non è perché non ho niente da fare, eh! Con quattro bambini c'è sempre qualcosa da fare! Questo sabato non è un'eccezione. Fino adesso:
- ho bevuto due tazze enormi di té
- ho mangiato due panini prosciutto e mozzarella
- ho letto il quotidiano locale
- ho letto SvD
- ho letto il giornale del sindacato degli insegnanti
- ho lavato e steso dei panni
- ho guardato la lepre che ha deciso di vivere sotto il melo
- sono uscita per controllare che la lepre non sia malato visto che non si è mossa da lì tutto il giorno (ancora in pigiama anche se era l'una!)
- ho notato che la lepre sta bene perché ha fatto dei bei salti fino al giardino del vicino quando ha deciso che mi sono avvicinata troppo ( a circa un metro di distanza)
- ho giocato a Fia con la piccola e un amico suo una decina di volte
- ho letto dei blog
- ho iscritto la piccola a un club di ginnastica
- un bevuto un caffè svedese e mangiato un pezzo della torta rimasta dalla cena di ieri.

Ma quello che non ho fatto è:
- stirare i diecimila panni che adesso formano un monte sul divano nello studio
- rimuovere e rimettere nel cartone tutti i tomtar, kulor, glitter ed altre decorazioni di natale come hanno già fatto le famiglie ordinate settimane fa
- pulire la casa
- fare la spesa
- aiutare il figlio grande a mettere in ordine tutto per la sua avventura nella Marina Militare che comincia la settimana prossima
- visitare la figlia grande che è stata malata tutta la settimana...

Ma. C'è sempre un domani.

E stasera quando mi sono svegliata spero di avere il tempo di scrivere quel post sull'insegnante svedese per chi è interessato.

2 kommentarer:

Sabrina sa...

Capisco il "crollo" del sabato dopo la settimana scolastica... è proprio così, come lo racconti. Ora che non ho la settimana di fatica sulle spalle, comincio a guardarmi intorno come se uscissi da una malattia, come una convalescenza. Che strana impressione!
In bocca al lupo a tuo figlio per il suo nuovo percorso!
E in bocca al lupo a te con l'organizzazione della nuova scuola!

Speranza sa...

Che bello. Stai assistendo alla creazione di un edificio scolastico! Io vorrei poter buttar giù la scuola nel quale lavoro da 15 anni e ricostruirla con la bioedilizia. Ma lavori per la scuola statale o per quella privata? Perchè si stanno chiudendo due scuole?
Attendo il post sull'insegnante svedese.