söndag 22 maj 2011

Il finanziamento della scuola

Non ho avuto il tempo di approfondire il mio ragionamento di questo post, ma non voglio lasciare l'argomento, non solo perché voglio rispondere a questo commento, ma anche perché c'è molto più da dire.

Secondo me la scuola è una delle istuzioni, insieme all'assistenza medica, che non dovrebbe mai essere sottoposta le regole del mercato. Perché? Prima di tutto perché la scuola non ha niente a che fare con produzione. Non si tratta di produrre, pubblicizzare e vendere un prodotto per guadagnare soldi, per poter produrre ancora, per guadagnare ancora ecc.

Il prodotto quale sarebbe in una scuola? L'allievo? I risultati, cioè i voti, dell'allievo? Com'è adesso il prodotto è l'allievo. Più allievi ha una scuola, più viene pagata dal comune. Ma che cosa "vende" una scuola? Insegnamento, qualità, conoscenze! Questi sono i veri prodotto di una scuola. Ma come si fa misurare la qualità dell'insegnamento?

Si, si, la risposta più semplice sarebbe i voti. Ma i voti dimostrano veramente la qualità dell'insegnamento? Non solo. Una scuola ha tanti compiti altro che solo insegnare le materia, cose che si possono misurare con voti, come per esempio aiutare i ragazzi nello sviluppo della propria personalità, nel diventare un membro della società svedese e del mondo, nel diventare una persona democratica, tollerante ecc Come si fa misurare questo?

Poi i voti. Una scuola in una zona con molti ragazzi con l'origine in un altro paese o in una zona con molte persone di istruzione bassa non ha la stessa "materia prima" come una scuola di una zona "ricca" Una scuola in una zona così deve lavorare non solo con le conoscenze, ma anche con la lingua con problemi sociali ecc. Ci vogliono tante risorse in più per ottenere gli stessi risultati come in una scuola con solo svedesi, con genitori che hanno studiato all'università, con pochi problemi sociali.

Non mi sembra giusto che una scuola così ha tanto soldi o anzi meno soldi quanto una scuola in una zona ricca. È ovvio che non può avere risultati buoni come l'altra scuola senza più soldi, e risultati meno buoni porta a meno ragazzi e ancora più difficultà ottenere risultati buoni. Non dico che questi ragazzi non possono avere risultati buoni come gli altri, ma costa di più e ci vuole più tempo. In una scuola come questa gli insegnanti, tutto il personale, lavorano come pazzi perché c'è molto lavoro e pochi soldi, e ogni anno i soldi sono più pochi. Con un po' più soldi potrebbe anche ottenere risultati buoni e col tempo forse attirare altri ragazzi a fare domanda per quella scuola.

Voglio dire che non è affatto sicuro che una scuola dove i ragazzi hanno voti un po' più bassi ha insegnanti meno bravi, anzi normalmente è il contrario. E allora mi chiedo perché ha più pochi soldi...

La ragione forse più importante perché non mi piace questo sistema è che nella scuola svedese chi è il produttore, cioè l'insegnante, è anche chi misura la qualità (o almeno che ha l'unico strumento per misurare la qualità - il voto). Sono io come insegnante che decido quale voto deve avere l'allievo, e se voglio una scuola con buoni risultati, cioè che può pubblicizzarsi come una scuola che produce allievi con voti alti posso mettere voti alti anche se non corrispondono alle conoscenze che dovrebbero avere per ottenere quei voti). Io so che ci sono scuole, specialmente scuole private, che mettono voti molto più altri di quello che si meritano i ragazzi, proprio per attirare allievi, ma anche perché ci sono genitori con status nella società che vogliono che i propri figli hanno voti alti.

Conosco insegnanti che hanno lasciato posti buoni a certe scuole perché c'era troppo pressione su di loro per mettere voti alti. In alcune scuole fanno persino vedere le prove agli allievi prima delle esami per essere sicuri che otteranno voti alti.

La Svezia non ha un sistema degli esami come per esempio l'Italia. Qui abbiamo esami, prove, tesi durante tutto l'anno ed alla fine del corso è l'insegnante proprio che mette il voto. Ci sono esami nazionali, ma anche queste vengono giudicate dal proprio insegnante. Non c'è nessun sistema di controllo.

Nel sistema attuale si supporre che la qualità si può misurare con i voti, ma non solo questo, si supporre anche che i ragazzi scelgono le scuole dove gli allievi ottengono i voti più alti. Ma chiunque conosce adolescenti (o essere umani in genere, direi) sa che non è così semplice.

I ragazzi che abitano nelle zone ricche nel centro della città non vanno quasi mai nelle scuole in periferia, nonostante la qualità della scuola, ma i ragazzi di periferia invece preferiscono sempre andare a scuola piú verso il centro per diversi ragioni. Una è che gli svedesi vogliono studiare dove ci sono tanti altri svedesi, non vogliono essere la minoranza alla propria scuola, ma anche chi ha un'altra madrelingua e la possibilità di scegliere un'altra scuola lo fa perché sa che è importate imparare meglio lo svedese e che non si può fare se anche la maggioranza degli altri allievi nella scuola hanno la stessa madrelingua e l'unica occasione per parlare lo svedese è in classe con l'insegnante. Non importa quanto è buona la scuola se ci sono pochi ragazzi svedesi. Ha da fare con segregazione, non qualità. Certo non tutti possono scegliere un'altra scuola, solo quelli con i voti più alti dalla scuola dell'obbligo con il risultato che alla fine rimangono solo quelli con i voti più bassi, con più grandi problemi con la lingua, più problemi sociali ecc.

Quando si tratta di un prodotto che è un essere umano, non penso che sia mai giusto misurare qualità in soldi, perché è una delle ragioni più importanti per non lavorare per qualità. È come mi ha detto un poliziotto l'altro giorno, più lavorano più delitti ci sono, sembra. Con la qualità nella scuola è la stessa cosa. Chi lavora veramente per ottenere qualità è probabilmente chi ha i risultati più bassi, almeno all'inizio. Ma quell'inizio può bastare per non avere poi abbastanza ragazzi per andare avanti con la scuola.

Spero che si possa capire cosa volevo dire. Scusate l'italiano...


7 kommentarer:

Morgaine le Fée sa...

Il problema di mettere volti alti per aumentare il prestigio della scuola sembra essere anche un problema dell'universitá italiana.
Un'amica che lavora all'universitá di Padova, facoltá di scienze (centro un tempo rinomato), dice che attualmente si danno voti eccellenti a tutti, mentre la preparazione finale é molto piú scadente di quella di vent'anni fa.
Questo sistema é un'indecenza perché porta ad uno scadimento generale del grado di preparazione di una nazione.

Sofia sa...

Ciao! Sono una tua (grande ed appassionata) lettrice italiana di quasi 17 anni. Sono molto interessanti questi tuoi post e mi piace come ragioni! Ci sono pochi insegnanti come te, poche persone che hanno veramente a cuore l'istruzione dei ragazzi, ma sopratutto che ti poni dei problemi a livello sociale, di integrazione, di modo di pensare..E' positivo, qua i prof o in generale chi amministra e gestisce la scuola ha quasi sempre un modo errato di vedere le nostre scelte ed i nostri comportamenti.

Mi rattrista un po' leggere queste cose, io sogno lo Svezia (e la idealizzo un po' come il paese perfetto) e questo mi fa capire che poi "il mondo è paese", ma non demordo (:

Il tuo post comunque mi ha fatto pensare molto alla mia scuola, che viene un po' discriminata da molte persone (figli e genitori) solo perché è un liceo artistico. Riceve meno fondi, non ha tutte le strutture di cui avrebbe bisogno eppure ci sono degli ottimi professori e il rapporto tra i ragazzi, l'ambiente è veramente fantastico. Ma dal di fuori tutti hanno sempre gli stessi pregiudizi, ed anche le riforme scolastiche sembrano basarsi su di essi.


Scusa il poema eheh

Giulia sa...

Anche in Italia ci sono tantissime scuole medie e superiori private che sono diplomifici: danno voti alti e promuovono con facilità ragazzi che alla scuola pubblica non passerebbero, sennò poi papà non paga più.
Mi sorprende un po' sentire che è lo stesso in Svezia, non conoscevo il sistema di finanziamento e ti ringrazio per averlo spiegato.
Mi sorprende ancora di più sentire che all'esame finale sono gli stessi professori che hanno insegnato durante l'anno a dare il voto. So che il voto delle superiori condiziona l'ingresso all'Università (nelle facoltà più richieste entrano solo gli studenti con un voto molto alto). Questo vuol dire quindi che gli allievi delle private sono avvantaggiati? Questo non fa scandalo?
@ Morgaine: questo fatto sulla facoltà di Scienze a Padova non lo sapevo. Mi sembra molto grave. Secondo te perchè lo fanno? Qualche meccanismo legato alle riforme universitarie recenti? Mia madre insegna a Scienze a Verona e non mi ha segnalato nulla del genere, nonostante la facoltà sia letteralmente strangolata dai tagli.

Morgaine le Fée sa...

@Giulia: non lo so perché lo fanno, probabilmente é per attirare studenti. Naturalmente io sto parlando nel dettaglio di Chimica, dove ho studiato io e dove conosco gente (molto brava) che ci lavora. Queste persone mi hanno raccontato di come dai tempi in cui mi sono laureata io si sia passati ad una situazione in cui il 110 e lode lo danno a cani e porci, gli esami sono facilisimi, eccetera.
In particolare, questo fenomeno si é accentuato dopo che stata introdotta la laurea 3+2.

Fiammetta sa...

Questo delle minoranze linguistiche che in certe zone e certe scuole diventano maggioranza è un problema che dovremmo cominciare presto ad affrontare anche in Italia. Mi chiedo come. Non è per niente facile.

Anonym sa...

Invece all'università è l'opposto: danno C a tutti e via. Prendere un A è veramente difficile. Il problema è che danno C (buono) a chi non fa niente e a chi si fa un mazzo così. Non conta il prodotto finale, conta la presenza. Non puoi fare più di un tot crediti all'anno altrimenti vieni tacciato come "ambizioso". Le motivazioni addotte sono diverse, spesso hanno a che fare con lo Jantelagen. Aurea mediocritas. Evviva.
Alex

Carin sa...

Ciao Sofia! Che bello il tuo commento! Mi fa piacere che ti interessano queste cose! Chiedi scusa che non ho risposto al tuo commento prima, ma tu sai com'è a scuola queste ultime settimane dell'anno (scolastico)!

Mi dispiace deluderti ma in Svezia, come quasi dappertutto in europa, la scuola è in crisi. Però ci sono tanti insegnanti che pensano come me, solo che ci sono anche molti che pensano in un altro modo; insegnanti che sono delusi, che lavorano tantissimo per pochi soldi, che non hanno il rispetto da nessuno, che hanno perso la voglia e cercano solo di sopravivere. Il problema della scuola lo vedo come un problema politico, non sappiamo proprio come fare per migliorarla! I problemi trattano di strutture sociali e come ho scritto nel post, il fatto che la scuola è diventata una parte del mondo del mercato.

Poi io penso che un grande problema della scuola sia che noi che insegniamo o gestiamo le scuole non abbiamo capito che il mondo è cambiato e cambierà ancora, i ragazzi sono diversi di come eravamo noi e che anche la scuola deve cambiare per poter aiutare i ragazzi e "produrre" il tipo di cittadino di cui avrà bisogno la società di domani.

Chi deve abitare, lavorare, amare, gestire il mondo di domani deve poter funzionare in una società multiculturale, deve saper usare computer, Ipad ed altri attrezzi tecnici, ma deve anche avere conoscenze di ecologia, di rispetto per la natura e gli altri. È questo che insegniamo? La maggior parte degli insegnanti dove lavoro io hanno per esempio già problemi mandare un mail, figurati usare un Ipad! Secondo me i ragazzi non sentono che la scuola li può aiutare a ottenere quello che vogliono per il futuro e per questo non sentono il bisogno di studiare, e chi vuole studiare non ha tante possibilità perché ci sono così tanti problemi nella scuola.

Mi dispiace sentire della tua scuola che sembra una scuola ottima da come tu la descrivi. Ma sai che io penso che negli prossimi anni ci saranno molti cambiamenti anche nella scuola perché tutti vedono che i problemi sono così gravi! Nonostante tutto sono sempre ottimista!

Un abbraccio,
Carin

Giulia: Sono daccordo che non dovrebbe essere l'insegnante che insegna che da il voto finale, e non solo per eqvivalenza, ma anche perché è una situazione brutta essere sia quella che deve vedere tutti gli sbagli dei ragazzi e guidarli e quella che deve anche essere la boia che da una voto che forse rovina la loro possibilità di studiare all'università. Non si può dire che i ragazzi delle scuole private sono avvantaggiati perché anche nelle scuole pubbliche può succedere (e succede), ma secondo me sia più comune nelle scuole private anche perché c'è meno controllo ( o almeno c'è stato, adesso sta cambiando).

Fiammetta: Facile non è! Ma stiamo lavorando molto duro per cercare modi. Nel mio comune lo scopo è che tutti gli insegnanti di tutte le materie studiano un corso universitario di come insegnare svedese a chi ha un'altra madrelingua. L'insegnante ha l'80 percento del mensile mentre studia (un semestre). Poi dove lavoro io gli insegnanti hanno il compito di sempre avere la lingua in mente quando preparano una lezione.Facciamo anche spesso discussioni che trattano questi argomenti.

Alex: Non so a che cosa riferisci, l'università svedese? Quello che so è che quando uno scrive una tesina, il processo e tanto importante quanto il prodotto finale. Ma non so bene com'è la valutazione all'università, però la presenza non deve contare niente, se non sono seminari con discussioni che vengono valutati.