lördag 11 september 2010

Commento troppo lungo

Volevo fare un commento, ma è diventato troppo lungo, allora ho il vantaggio che posso scrivere un altro post... =)

Il rapporto tra marito e moglie non è una cosa facile, ma chi ha detto che deve essere per forza facile? Com'è il rapporto con gli amici? Con i colleghi? Con i propri bambini? Facile? Fanno sempre cosa diciamo noi? Fanno sempre le scelte che li consigliamo noi? No, perché hanno la strada loro da prendere, gli sbagli loro da fare. Che cosa può fare un genitore? Aiutare quando hanno bisogno di aiuto, educarli le basi morali importanti e essere un esempio per loro. Poi una cosa importantissima secondo me, aiutarli a vedere, scoprire e rafforzare le loro forze. Ma anche cercare di accettare che sono diversi e hanno bisogni diversi. Per me il rapporto tra marito e moglie deve essere proprio così. Una coppia deve avere una base, chiamiamola morale, in comune, ma per il resto devono avere la possibilità di crescere come individui, con l'aiuto dell'altro.

Ed è questa la parte fondamentale in un rapporto tra marito è moglie, e anche quella più difficile e dove sbagliamo più spesso. Avere aiuto da una persona non è la stessa cosa come poter dare la responsabilità a quella persona. Non possiamo mai dare la responsabilità della nostra felicità, del nostro benessere a un marito/una moglie, ai genitori, ai figli. Ognuno deve essere una persona completa in se. Le altre persone sono li per aiutarti, per dare amore, divertimento, amicizia... ma anche per avere queste cose da te, e ognuno ha la responsabilità di realizzare se stessa.

Capisco che ci sono molti, specialmente in Italia, che sentono la pressione di sposarsi e che rischiano di fare la scelta sbagliata. Anche qui in Svezia c'è pressione anche se forse non forte come li.

Certo che uno può sbagliare, ma io dico sempre agli allievi e ai figli miei che la vita non è fatta per evitare ogni sbaglio, perché la gente sbaglia, e senza prendere il rischio di fare una scelta sbagliata non possiamo crescere come individui. La cosa importante è come viene affrontata la situazione creata da quello sbaglio. Ci sono altri soluzioni? Si può lavorare per avvicinarsi l'uno all'altra? Cercare di capire l'altra persona, provare a mettersi nelle scarpe sue, provare a fare cose insieme? È più facile lamentarsi invece di cercare di avvicinarsi. È logico che a volte non funziona proprio, ma non è più onesto allora divorziarsi? O se è impossibile visto che in Italia non è tanto facile come qui, almeno sistemarsi in un modo dove entrambi hanno una vita autonoma, anche se vivono insieme, invece di disprezzare l'una l'altro?

Io ho incontrato mio marito quando ero molto giovane, non ero affatto una persona realizzata, lui un po' più visto che era andato via da casa già a circa 13 anni. È stato duro tante volte, ma ci sono modi per realizzarsi anche quando uno è sposato, il matrimonio non è per forza "la morte di una persona". Sono io che ho dato vita a questa persona che sono oggi, ma mio marito è stato l'ostetrica (Non si può dire in forma maschile?). A volte penso che sia stato più facile per noi perché essendo due persone ancora non tanto realizzate, abbiamo avuto la possibilità di prendere strade comuni nella vita, come per esempio la scelta di mestiere. Poi non penso che una persona si è realizzata e basta. Cambiamo continuamente, un periodo abbiamo bisogno di stare molto a casa un'altro abbiamo bisogno di stare in ambienti nuovi con gente nuova e cercare nuove strade. Cambiamo continuamente.

Mio marito è la persona adulta più importante della mia vita, l'amico migliore, quello che sa (quasi) tutto di me, quello che mi capisce meglio di tutti, ma non sono dipendente di lui. So che mi arrangio senza di lui; so cambiare le gomme della macchina, so come si paga le bollette, ho un lavoro, so come educare i bambini, ho amici... Non ho paura essere lasciata per ragioni diciamo economiche e pratiche, poi se parliamo di sentimenti è tutt' un'altra storia (ma poi se non mi ama più che posso fare? Mica voglio stare con uno che non mi ama, no?). Io penso che questo possa essere il fattore crusciale per gli italiani. Le donne sono molto più spesso dipendenti dal marito sia per ragioni economiche che per ragioni di cultura e il marito ha anche molto più resposabilità economica e culturale, specialmente se ci sono bambini in mezzo.

14 kommentarer:

TopGun sa...

sul fattore economico...avrai letto della ragazza alla quale è stata tolta la figlioletta neonata.

l'aborto è ostentato come scelta omicida, non si fa educazione sessuale come si deve, se una ragazza decide di tenere il bambino non ti passano un sussidio per mantenerla però te la tolgono...

in questo contesto è facile per le donne essere vittime.


un aspetto che non hai considerato, è quello delle donne alle quali sta bene essere mantenute.
"incastrano" un tipo che è economicamente è stabile e più o meno gli sta bene come uomo e poi si fanno sposare...e poi fanno le femministe da talkshow.

io posso parlare esclusivamente per l'Italia, ma devo dire che il fenomeno a molteplici sfaccettature difficili da indagare a fondo.


p.s. per favore le gomme lasciatele cambiare a noi sennò ci sentiamo inutili! :P

Carin sa...

Top: Hai ragione, ma sempre dipendenti sono, anche se è stata la scelta loro.

Le gomme le SO cambiare, non è che lo faccio... ;)

TopGun sa...

però se lo scegli tu, il discorso è diverso :D

sulle gomme...m' e fatt'! :P

Carin sa...

Si, ma ancora più chiaro che non ti devi lamentare. O devi cercare di migliorare il rapporto o stare zitta, no?

TopGun sa...

Bhe questo si è chiaro.

Unknown sa...

In somma: in Sicilia la coppia fa tutte le cose possibile prima di sposare. Sposano, il pressione fare figli viene subito, la coppia separano mentalmente, marito e moglio vivono vite separate. Siciliani hanno spiegato questo bene, ma....c'e' sempre un ma...giovani cominciano pensare in modo diverso. Ci sono coppie che sposano fuori chiesa, nn fanno le grande feste. Viaggano e vivono insime. E dopo pensano fare una famiglia. Cose cambiano anche qua.

In Svezia putroppo abbiamo perso che cosa significa essere una donna o essere un uomo. Ma come essere una coppia mi preferisce come facciamo in generale in Nord Europa.

Miei genotori sono come tuoi Carin. :=) Voglio lo stesso, ma e' difficlie trovare in tempi moderni.

Carin sa...

Johanna: Forse sono i norrlandesi allora... Il mondo moderno è abitato dall'uomo zappiens (dal verbo 'zappa' in svedese che vuol dire cambiare canale continuamente col telecommando) =)

TopGun sa...

ahahahaah l'uomo Zappiens, detto anche affetto dalla sindrome i Homer Simpson :PP

comunque si, le cose per fortuna cambiano come dice Johanna.

Onestamente, le donne che vogliono fare gli uomini e perdono la loro femminilità e confondo l'emanciparsi (giustamente) con il prendere tutti i difetti degli uomini...non è che mi piacciano tanto.
ma penso neanche a voi.

Carin sa...

@Top: Secondo me siamo tutti essere umani con i propri bisogni, interessi, sogni... Che cos'è femminilità? Com'è un uomo vero? La cosa migliore è quando ognuno può essere più se stesso/stessa possibile senza limitare la libertà degli altri. Se io voglio cambiare le gomme della macchina e mio marito vuole stirare. Che male fa, se è veramente quello che vogliamo fare? Ma se lo facciamo anche se odiamo farlo solamente perché pensiamo che siamo più emancipati o uguali è solo stupido e ridicolo perché siamo ancora più schiavi di prima.

Giulia sa...

Carin, il tuo discorso sui rapporti di coppia mi piace molto. E anche io ho pensato molte volte che la dipendenza economica/materiale della donna dall'uomo sia una delle fonti principali di problemi. Dalla mia, limitata, esperienza basata su coppie di miei amici, un altro fattore che genera attriti è che dopo il matrimonio, c'è ancora una forte aspettativa sociale legata ai ruoli di genere, che la moglie faccia "La Moglie", cioè metta al primo posto la familgia anche se ha lavoro e altri interessi. Un po' da parte di tutti, anche dello stesso marito anche se mai lo ammetterebbe. Questo finisce per far sentire la donna "ingabbiata" e non libera di crescere come persona e alimenta senso di inadeguatezza e rancori. Rendersi conto che è "solo" un'aspettativa sociale e non la Sacra Verità Rivelata e che quindi non bisogna necessariamente adeguarsi, è il primo passo per riprendere il controllo e decidere autonomamente come comportarsi. Ovviamente parlandone insieme.
Parlo di situazioni che ho visto in Italia, qui in Svezia non ho esperienza e non saprei dire se ci sia la stessa pressione sociale sui ruoli "di genere". Certo che anche qui, nonostante la società sia ufficialmente molto più paritaria, se si guardano ad esempio le statistiche degli stipendi, c'è sempre una notevole differenza tra uomini e donne. Visto che i livelli di istruzione sono uguali, per me è un segnale che anche qui il "carico" della famiglia viene gestito sopratutto dalle donne, che di conseguenza hanno meno possibilità di svilupparsi nel lavoro. Quello che mi incuriosisce è se lo facciano in modo del tutto conscio e volontario o se ci sia appunto una pressione sociale.

Carin sa...

Ciao Giulia! Penso che l'economia non sia un problema grande per le donne in Svezia. Ci sono così tanti sussidi ed altro, ma è un grande fonte di rabbia il fatto che gli uomini ancora vengono pagati molto di più per lo stesso lavoro.Ma devo anche dire che ogni volta che io ho messo pressione su un datore di lavoro richiedendo lo stesso stipendio come un collega che fa lo stesso lavoro e uguale come me ho sempre vinto io (ma forse sono solo stata fortunata). La pressione sociale non è tanto forte qui fino a un certo punto. Forse c'è anche il contrario. Io e un'amica mia abbiamo avuto bambini quando eravamo abbastanza giovani e i nostri genitori ci hanno detto che erano un po' delusi perché per loro era importante che noi prima avevamo fatto carriera. Io e mio marito abbiamo sempre fatto a turno. Chi ha avuto più tempo ha fatto quello che c'èra da fare con i bambini e a casa. Qualche periodo sono stata a casa io, altri periodi lui. Adesso però lavoro tantissimo ed è lui che fa quasi tutto a casa: fa la spesa, pulisce, cucina, porta la figlia all'asilo, va con i bambini dal medico e dal dentista ecc. Quello che faccio io è lavare e stirare i panni e quando ho la possibilità aiuto con le altre cose. Sento un po' pressione dagli altri, specialmente da altre donne che mi dicono che "sono così fortunata con un marito che fa tutto", ma in un modo un po' brutto per farmi capire che non faccio abbastanza. Però non vedono che io lavoro come una pazza e che io porto più soldi a casa di lui. Anche lui sente a volte gente dire che "fa la donna della famiglia". Ma per lo più la gente non dice niente. Capisce. Penso che sia perché sappiano che è giusto così, che dobbiamo avere le stesse possibilità, ma non l'hanno ancora veramente accettato pienamente. Lo stesso penso che sia importante che uno stato dimostra che è importate l'uguaglianza tra i sessi e l'emancipazione femminile anche se gli abitanti di quello stato non l'hanno ancora accettato pienamente. Senza dubbio le donne in Svezia fanno piú a casa, ma la mia, anche limitata, esperienza mi dice che siamo abbastanza vicini al 50% ciascuno. Tra le mie amiche non so nessuna che non ha la libertà di andare dove vuole lei e di aspettarsi che se torna dal lavoro dopo il marito la cena è già pronta sul tavolo, ma so anche che ci sono differenze tra generazioni, tra ceti sociali, tra regioni, tra campagna e città ecc. Spesso è anche così che le donne hanno difficultà lasciare la casa nelle mani del marito. Per me era difficile lasciare la cucina, ma adesso sono abituata. Quando torno dal lavoro la cena mi aspetta, dopo aver mangiato esco dalla cucina, chiudo la porta e lascio mio marito li con i piatti mentre io gioco un po' con i bambini che già hanno giocato qualche ora con lui.

Simona sa...

Ho letto con grande interesse questo tuo post, mi ritrovo molto nei tuoi pensieri pur essendo sposata da poco.

Sorridevo, poi, leggendo il post più recente sugli "Svedesi"... gli uomini di casa mia (padre e marito) non chiedono mai e poi mai informazioni sulle strade!!!

A presto!

Carin sa...

Ciao "mugs for two", e benvenuta!

So che è sempre "pericoloso" generalizzare, ma c'è da pensare per tutti. Vivere insieme non è facile, non penso per forza perché si tratta di uomo e donna, probabilmente sarebbe ugualmente difficile (o peggio!) se fossero due donne o due uomini a vivere insieme. =)

Mio fratello svedese ama chiedere la strada... siamo tutti individui...

Simona sa...

Grazie!
Sì, sono d'accordo con te!
A presto...

Simona