fredag 14 maj 2010

Un pranzo in ufficio

Devo dire che mangiare insieme a napoletani è tanto un incubo quanto una gioia. Almeno per una svedese. Ed io, si, ammetto che ho il carattere un poco italiano dopo tutti questi anni insieme ad italiani, ma quando si tratta di cibo e napoletani, mi sento molto molto svedese. Reagisco in un modo molto molto svedese. Adesso vi spiego.

Io al lavoro porto quasi sempre il pranzo da casa e mangio nel salottino del personale, perché non ho sempre la voglia di mangiare nel casino della mensa dei ragazzi. Ma gli ultimi mesi è successo una cosa che mi ha fatto perdere l'equilibrio. C'è un'insegnante, una donna che non è italiana, ma con un carattere molto, diciamo se non italiano, almeno napoletano, specialmente per quanto riguarda il cibo. Questa donna si è messa in testa che deve cucinare per noi due vice presidi, il che vuol dire che ogni tanto porta un piatto che ha cucinato e ci obbliga a mangiarlo. Per dire la verità, non sa cucinare, e lo dicono anche gli altri del suo paese che lavorano con noi.

Io che faccio? Qui vi devo far notare, almeno a voi che non l'avete ancora capito, che per uno svedese la soluzione più desiderabile di un problema, il massimo, è il consenso. Gli svedesi sono famosi per essere i diplomatici migliori. Noi vogliamo ragionare, spiegare, cercare l'accordo totale. Se c'è qualcuno che non capisce, che rifiuta di collaborare, non sappiamo cosa fare. Per noi, chi alza la voce, chi dimostra squilibrio, perde anche la faccia e la discussione. Nel mondo svedese il litigio non esiste. Almeno non come un modo di risolvere problemi. Se succede è una sconfitta che influisce sul rapporto tra le persone coinvolte per un bel po' di tempo.

Allora che faccio? La prima volta sono gentile. Le dico grazie e mangio. La seconda volta dico che ho portato il proprio pranzo e... mangio quello suo. La terza volta mangio quello mio... e anche quello suo (mal di pancia!) Dopo, diciamo, dieci volte con diversi tentativi di spiegare come ne pensiamo noi, io e la mia collega vice preside una sera facciamo un'incontro d'emergenza per fare i piani per cambiare la situazione. Ci mettiamo d'accordo di parlare con la signora ed insistere fino a quando capisce. È andato più o meno così:

Lei: Carin, ti ho portato un bel piatto di ...! Guarda!

Io: Oh, grazie, che bello, ma mi dispiace, ho portato il pranzo da casa.

Lei (molto offesa): Ma come!? Io ho cucinato tutta la sera ieri. Non senti che odore? Vedi, vedi!

Poi riempie il mio piatto con il cibo suo.

Io: Ma no, non posso mangiare sempre il cibo tuo! Mi dispiace!

Lei: Ma senti, io ho abbastanza, e poi tu sei così magra. Devi crescere! (Non è vero affatto!)

Io: No, ma oggi devo mangiare il pranzo che ho portato.

Lei: Ma che cos'è? Quello si mantiene una settimana. Mettilo nel frigo e mangia adesso!

Ricordatevi che io sono anche il capo di questa donna, eh...

Io... sto zitta è mangio... quello suo...

Come ho risolto la situazione? La scorsa volta che l'ho vista mi sono nascosta nell'ufficio mio e poi quando ho visto che è andata a fare una lezione zitta zitta ho preso il mio pranzo e ho mangiato in ufficio...

Meno male che non mi vedete adesso con le guancie rosse rosse di vergogna... =)

12 kommentarer:

Anonym sa...

Sei fortissima! Magari anche io potessi dire che nella mia vita "il litigio" non esiste. In Svezia io perderei sempre perche' sono sempre la prima ad alzare la voce.

Unknown sa...

E' corretto come hai scritto. Quando una persona in Svezia alza il suo voce significa la persona ha perso il controllo di sua personlita'. E' molto brutto. Ho vissuto in Sicilia 1,5 anni e' il modo come risolvono problemi qua, non si risolve niente. (Ancora non scrivo benissimo l'italiano, ma spreo capite). Grazie per un bellissimo blog.

lunaa sa...

ciao Carin,ho letto con il sorriso il tuo racconto...mi stupisco sempre quando leggo frasi dl tipo"cibo napoletano.atteggiamento napoletano...lite napoletana ecc ecc".
Beh...penso ci siano tanti luoghi comuni rispetto alla Napoletanità.penso che in tanti siano un po' stufi di sentirsi "circoscrivere"perchè appartenenti a un popolo di tutto rispetto...che nel bene e nel male forse fa discutere,ma si fa anche valkere per tante cos belle e positive...cultura...canto...teatro.un saluto da una NAPOLETANA :(

Carin sa...

Ciao Lunaa, mi dispiace tantissimo se hai interpretato il post così. Capisco che ti sei stufata, anche a me da fastidio quando uno parla solo degli aspetti negativi dei napoletani (ma poi non volevo proprio dire che il fatto del cibo è una cosa negativa, solamente diversa!). Ho un grande rispetto per i napoletani, (sono sposata con uno da venticinque anni), direi che "tutti" sanno questo ed è per questo che mi sono permessa a "lamentarmi" un poco. Poi non è veramente una lamentela, ma invece un modo di ridere un poco su noi svedesi che abbiamo così tanta paura di litigi e discussioni,e che non siamo abituati a mangiare così tanto come si fa a volte a Napoli. So per esempio che in alcuni ristoranti a Capri dove vanno molto svedesi si dice al cuoco "una porzione svedese" quando deve essere una porzione piccola. Ho gia scritto dei post sulle cose belle e positive, ed ho anche l'intenzione scriverne ancora altri! Chi ha letto il mio blog prima sa che questo post ha da fare con un'altro in cui ho parlato (nei commenti) delle cene con mia suocera napoletana. La ragione per cui ho scritto "napolentano" è perché conosco quasi solo napolentani, forse avrei potuto scrivere solo "italiano".
Tanti saluti!

Carin sa...

Marilena: Anch'io alzo spesso la voce, ma a casa. Ho imparato il modo svedese di fare con gli anni e adesso lo so fare anch'io. Ed è vero, chi riesce a tenersi calma vince quasi sempre. Ha più rispetto. Ma poi c'è questa grande paura di discussioni e litigi che è quasi ridicolo...

Johanna: Grazie, di nuovo. Si capisce benissimo il tuo italiano! Sono d'accordo che spesso si litiga solo, ma senza risultati.

Puntino sa...

bè in effetti alzare la voce è una pessima abitudine dei napoletani quanto dei milanesi... degli italiani in genere direi:)

Alla fine entrambi i modi di agire non aiutano a trovare una soluzione.
a)Se gridi ti imponi o ottieni il riuto totale (italian way)
b) Se sei accondiscente e tollerante non ottieni quello che vorresti (Swedish way)

uhm... we have to find a way in between...

lunaa sa...

GRAZIE CARIN per l'esauriente risposta,sono capitata pr caso nl tuo blog e ho letto solo questo post.
Che coincidenze ...sono anch'io un insegnante di italiano in una scuola del centro Italia,mi sono trasferita lì per seguire mio marito,anche se sono di origine campana...credimi cerco di far conoscere nel mio ambito,le potenzialità di chi arriva da un posto diverso affinchè ci sia scambio e ricchezza,penso che questo sia l'essenza del nostro lavoro di educatrici che non trasmettono solo contenuti,ma anche valori,esempio,ideali.
Adesso ti saluto caramente e vado a mangiare il mio pranzo domenicale...rigorosamente "napoletano"....ma influenzato dalle usanze del posto dove vivo.
SALUTISSIMI

orma sa...

Chi urla ha sempre torto, oggi avrei tanto voluto essere in Svezia con un capo svedese, mentre il mio capo, non napoletano ma sempre giù di lì (urlano anche i nordici italici) mi sbraitava addosso tutto quello che secondo lui non andava e io, almeno per il momento, non ho alternative.

gattosolitario sa...

Sono d'accordo, chi urla ha spesso torto, io infatti sono abituato a tenere la voce bassa ed a far sentire le mie opinioni senza urlare, e sono napoletano. Comunque questo non voler fare discussioni alla svedese é una sconfitta. Alla fine ti sei chiusa nel tuo ufficio per non incontrarla, e secondo me non va bene. Non puoi farle fare quello che vuole. Con calma ma fermezza, devi dirle chiaramente cosa pensi, altrimenti vince lei. E non mi sembra giusto. Un buon diplomatico sa mediare, ma anche portare a casa la sua posizione, questo secondo me molti svedesi lo devono imparare.

TopGun sa...

e torna sempre il concetto di "Lagom".

io onestamente, negli ultimi anni sono un pò insofferente, non me la tengo una cosa che non mi va e che penso sia oggettivamente storta.

rintanarti in ufficio? sbagliatissimo! tira fuori la donna Napoletana che c'è in te :D (ma con moderazione eh!).


io ti suggerisco una metodo alla Susanna Agnelli.

all'ora di pranzo, portagli pure tu un piattone enorme di qualcosa preparato da te e dille che se non lo mangia tutto ti offendi.
fai questo tutti i giorni e poi vedi se lei si azzarda a rifarlo!!!!


p.s. riunione di emergenza??? O_o woooow

Carin sa...

Gatto e Top: Non vi preoccupate. Quando sarà il momento giusto... Poi l'emergenza era più di tutto che io e l'altra vice preside avevamo bisogno di chiacchierare un po' in un bel ristorante =).Poi scherzando scherzando abbiamo fatto dei piani. =) Per il momento è calma la situazione. Ma una scelta che ho fatto io che può forse sembrare stupida, è di cercare di non litigare con gente che so posso fare del male. Cerco se è possibile di evitarlo perché quando faccio uscire quella donna napoletana posso fare troppo male. Invece quando non ho più scelta allora non esito. Ma è abbastanza raro. Voglio essere assolutamente sicura che non ci sono altre strade.

Orma: Quanto è brutto con capi così. Sai che anche il mio può essere così a volte, ma per qualche ragione non urla mai a me!

gattosolitario sa...

Mi sembra che questa donna non voglia capire. E non vedo perché tu debba pagare per i suoi errori. Lo trovo assurdo, ma é la tua vita : )