onsdag 23 juni 2010

L’italiano vs lo svedese

No, no, no, se avete pensato di trovare qualche spiegazione delle strane tradizioni svedesi di midsommar raccontate da una svedese vera, non avete trovato il blog giusto. Leggete invece cosa ha scritto per esempio Morgaine. Molto ben descritto e come sempre spiegato in un modo che fa ridere.

Io invece ho scoperto che non posso essere svedese perché non mi piace proprio midsommar. Si, certo che è bello con un giorno libero, e si che questo periodo dell'anno è molto bello e che è bello stare insieme alla famiglia e amici. Ma niente "sill", niente "nubbe" e assolutamente nessun "små grodorna". (Anche se devo ammettere che la sera vado con i bambini più piccoli a raccogliere i sette fiori... e sono sette eh, non nove. Quanto si può chiedere da una povera ragazza svedese? Gli ultimi anni abbiamo perfino raccolto qualche rosa in giadino per arrivare a sette senza andare in giro tutta la notte...)

Ma di che cosa intendo scrivere allora? Cominciamo con l'altro sabato dopo il matrimonio della principessa quando abbiamo avuto l'occasione di prendere un caffè insieme a Eleonora e suo figlio, anche lui simpaticissimo. Tra tante altre cose abbiamo parlato delle differenze tra l'italiano e lo svedese, un argomento già discusso su diversi blog italo-svedesi. È stato molto interessante e ho scoperto che abbiamo più o meno lo stesso parere su queste due lingue, anche se non abbiamo avuto tempo per approfondire tanto.

Dopo le discussioni con Eleonora ho pensato molto di quello che abbiamo detto e queste sono le mie conclusioni:

  1. Lo scopo fra le due lingue è molto diverso, direi anche l'opposto.
  2. Si usano in un modo molto diverso, specialmente la lingua scritta.
  3. La grammatica italiana è probabilmente più complicata e più complessa, mentre le difficultà nello svedese sono la fonetica e la prosodia.
(Per evitare che questo sia il post più lungo della storia di Blogger, vi spiego solo cosa voglio dire con il punto numero uno, e gli altri due un'altra volta.)

Allora. In Svezia la lingua veniva usata già dal sedicesimo secolo con la Bibbia di Gustav Vasa (1526) per istruire la gente, per diffondere informazione e per dare la possibilità a "chiunque" a capire la lingua scritta. Si potrebbe dire che ha uno scopo democratico. Infatti nel 1225 viene scritto il primo testo in lingua svedese, fornsvenska, il cosiddetto Äldre Västgötalagen, un codice. È bello perché la lingua è molto concreta ma nello stesso tempo poetica. Senza dubbio serviva per far capire a più gente possibile cosa era la pena per i diversi reati/delitti. Uno svedese del 2000 non capisce certo questa lingua senza aiuto, ma la gente del periodo deve aver capito bene. Faccio un esempio solo per sfizio (ma mi dispiace, non riesco a tradurlo in italiano):

Fornsvenska

Takär maþär þiuf sin ok þiuft mäþ, bindi þiuf a bak ok leþe

til þings mäþ tua vittnismän, þa är vittnä a þinge han sannän

þiuf värä; mäþ tolf mannum a þingi gangä þäs at sväriä, at

”han är fuldär þiuuer, þy är han värþär lif sit latä.” Siþän

skal han dömä

til hogs ok til hangä,

til draps ok til döþä,

til torfs ok til tiäru,

vgildän firi arvä

ok äftimäländä

sva firi kyrkyu

sum firi konungä.

(Quella lettera strana, þ, si pronuncia come "th" in thing, in inglese)


Svedese moderno

Tager någon sin tjuv och tjuvgodset med, bakbinde han

tjuven och lede honom till tings med två vittnen, som vittna

på tinget att han är sann tjuv; med tolv män skall han gå på

tinget och svärja att "han är full tjuv; därför är han värd att

låta sitt liv". Sedan skall man döma honom

till hugg, och till hängning,

till dråp och till död,

till torv och till tjära,

ogill för arvinge

och eftermälande

såväl för kyrka

som för konung.

Certo che nel duecento, come nel cinquecento non tutti gli svedesi sapevano leggere, anzi erano abbastanza pochi, ma se letto ad alta voce la lingua era comprensibile per una grande parte, se non tutti gli svedesi.

La Bibbia di Gustav Vasa è un risultato della riforma protestante. Al contrario della chiesa cattolica dove la Bibbia, se ho capito bene, deve essere interpretata solo da un prete, e dove il prete deve essere il contatto tra la gente e Dio, la chiesa protestante voleva dare la possibilità a tutti di avere il proprio rapporto con Dio e la propria interpretazione della Bibbia (e certo anche perché tutti dovevano avere conoscenze della religione protestate). Perciò era necessario scrivere la Bibbia in una lingua che tutti potevano capire.

Dal 1686 era obbigatorio sapere leggere in Svezia. Erano i preti che dovevano controllare che tutti della parrocchia sapessero leggere e che avessero conoscenze di quello che era scritto nel "katekesen", un tipo di libro usato per insegnare la religione cristiana, in quello che si chiama "husförhör". C'erano anche i voti che venivano scritte in quello che si chiamava "husförhörslängder", documenti che oggi sono molto utili per chi fa ricerche tipo genealogia.

Dal 1842 ogni parrocchia doveva avere una scuola e un'insegnante, e dal 1882 era obbligatorio per i bambini andare a scuola. La scuola si chiamava "Folkskola", l'insegnante "folkskollärare". "Folk" - gente ("lärare" - insegnante). Già dal nome si capisce che lo scopo della scuola era di insegnare a tutta la gente (allt folk) e che era importante che tutti avessero un certo livello di istruzione.

So benissimo che la storia della scuola italiana è più o meno uguale a quella svedese, ma secondo me, il fatto che non c'era una lingua comune era un'ostacolo grande perché da quello che ho capito la maggior parte degli insegnanti parlavano solo dialetto e una parte abbastanza grande era anche analfabeta.

So anche che c'era Dante, Boccaccio e Petraca che volevano scrivere in italiano, non il latino, ma anche qui il problema era che non c'erano tanti che potevano capire la lingua che usavano loro, a parte i fatto che pocchissimi sapevano leggere.

Ho l'impressione che in Italia ci sia stato, sia dalla chiese che dalla classe dirigente, una voglia di tenere il controllo attraverso il controllo della lingua - il latino che si usava quasi sempre, o la lingua colta che la gente normale non capiva. Anche oggi vedo questo. Leggere un giornale italiano è abbastanza difficile, e anche il telegiornale può essere difficile a capire a volte, per non parlare di per esempio moduli che si devono riempire.Ci sono anche tanti italiani che non capiscono prioprio. Perché in Italia c'è poca gente che legge libri? E perché oggi sono sempre più che leggono, non libri italiani, ma per esempio gialli svedesi tradotti in italiano? Perché è veramente un gruppo piccolissimo di gente che fa parte in discussioni intelletuali o che scrive articoli di dibattito nei giornali?

È ovvio che la lingua scritta usata in Italia è su un livello superiore a quella usata in Svezia, ma io penso che sia perché c'è una voglia di semplificare in Svezia, perché c'è uno scopo democratico, una voglia che tutta la gente capisca, non perché quel livello di lingua non esiste in Svezia, e non perché gli italiani in genere sono su un livello lingustico superiore di quelli svedesi.

In Svezia c'è anche un altro tipo d'istruzione. Quello che chiamiamo "folkbildning" , nato negli inizi del ottocento con l'industrializzazione e come un medio per il processo di democratizzazione. Folbildning non è obbligatorio. Si fa attraverso "studieförbund e "folkskolor". Ci sono corsi più lunghi, ma anche tantissimi corsi di lingue, di computer per i pensinati, di danza, di vulcani - quansiasi cosa. ABF è uno dei studieförbund più grandi e lí si può per esempio studiare svedese per stranieri. Questo tipo di "scuola" c'è anche in Italia?

21 kommentarer:

bruscar sa...

Post davvero interessante!
Alcune correzioni: "Lo scopo fra le due lingue", "Per evitare che questo sia il post piu' lungo", "In Svezia la lingua era/veniva usata gia'", "che tutti della parrocchia sapessero leggere e che avessero", "insegnare a tutta la gente", "che tutti avessero un certo".
Attendo la spiegazione anche degli altri due punti.
Interessante l'idea delle finalita' democratiche intrinseche alla lingua svedese; al contrario in Italia spesso molte persone, specie quelle istruite, parlano per non farsi capire, per mascherare o per essere fraintese (cfr. politici, molti docenti, in tal modo poi hanno la scusa per dire che erano stati gli altri ad avere inteso male quello che avevano detto) o per darsi un'aria di superiorita'. E' vero che l'italiano porta tendenzialmente alla complicazione e puo' sembrare meno pragmatico rispetto ad altre lingue ,tra cui, credo, lo svedese, ma questo puo' essere anche un vantaggio.

Carin sa...

Bruscar: Grazie! E quando cominci con lo svedese? =)
Hai ragione che ci sono anche vantaggi con una lingua più complessa e su un livello più alto, ma questo c'è anche in Svezia solo che si usa più raramente. Uno svantaggio in Svezia è che a volte quaosiasi "scemo" può sembrare esperto di qualsiasi materia, come pes esempio "le stelle" di programmi come Grande Fratello. Ma penso che questo problema ci sia anche in Italia.

Unknown sa...

Jag àlskar dina jàmfòrelser med spràk och skola. En vàrld jag har lite insyn i. Tack fòr ett nytt intressant inlàgg.

bruscar sa...

@Carin: sto studiando svedese proprio adesso ma sono ancora all'alfabeto, anzi ne approfitto per chiederti la differenza tra "o" e "a(col pallino sopra)" visto che mi suonano esattamente identiche come pure "i" e "y". Hai per caso esempii esemplari per spiegarmi la differenza? Grazie.

Carin sa...

Johanna: Tack! det är ju mitt område... =)

Bruscar: Molto difficile. "å" assimiglia al "o" di per esempio "sole" in italiano, e "o" svedese più a "u" italiano di per esempio "ubriaco" (visto che è festa svedese oggi ;)). La "o" si pronuncia più con le labbra insieme come quando uno fischia. E la stessa cosa anche con "y". "i" si pronuncia con le labbra più come in un sorriso. "i" si pronuncia come in italiano per esempio "intelligente",ma per "y" non riesco a trovare un esempio. È difficile. Buon lavoro =)

bruscar sa...

@Carin: Tack! Jag kan säga det svenska alfabetet nu.

Morgaine le Fée sa...

(grazie per la citazione)
Molto interessanti queste notizie sulla lingua antica e moderna! Aspetto con piacere le prossime puntate.

Carla sa...

Davvero molto interessante questo post, anch'io aspetto con curiosità le prossime puntate!!

In Italia c'è l'Università Popolare (anche detta, se non mi sbaglio, della 'terza età'), un'associazione culturale ben ditribuita sul territorio che, secondo il principio della formazione permanente, organizza corsi di ogni tipo a pagamento, ma economici, che si possono seguire iscrivendosi. Ma un impegno di questo tipo da parte dello Stato italiano per il popolo, non esiste.

Carin sa...

@Bruscar: Bra! Vad duktig du är! =)

@Morgaine e Carla: Grazie. Arrivano, ma mi è già voluto un bel po' scrivere questo in italiano... =)

Kata sa...

Ciao Carin! Riflessione molto interessante! Sto pensando la mia lingua (l'ungherese) dove si collochi in questo confronto. Essendo una lingua tanto diversa da entrambe, ci devo riflettere un po'. :)
Anch'io aspetto la spiegazione degli altri due punti. I temi linguistici mi incuriosiscono in modo particolare. Penso che appena inizierò a studiare lo svedese (fine agosto, quando mi trasferirò lassù), una buona parte dei post nel mio futuro blog saranno riflessioni linguistiche (a questo punto trilingue)...

Carin sa...

Szia, Kata! Üdvözöljük! (Spero che non sia tutto sbagliato in ungherese... ) Che bello con tre lingue così diverse. Devo dire che l'ungherese è la prima lingua della quale non ho capito in pratica niente! Una lingua molto particolare! Sarà molto interessante leggere le tue riflessioni!

Sabrina sa...

Cara Carin,
grazie per questa spiegazione, hai detto tante cose interessanti che non sapevo; sono d'accordo con quello che hai detto sulla lingua italiana, e aggiungo una cosa: la storia della scuola italiana non è come quella svedese, perché lo stato italiano si è dedicato soprattutto al tipo di scuola (il liceo) che doveva istruire i figli delle famiglie potenti, quei ragazzi che sarebbero diventati la classe dirigente. Altri tipi di scuole superiori (istituti tecnici e professionali) non sono molto curati, e spesso si iscrivono qui ragazzi che hanno voti bassi nelle scuole medie, soprattutto se vengono da famiglie povere. Invece i ragazzi con voti bassi da famiglie ricche si iscrivono nei licei.
Il problema della lingua è reale, perché l'unità d'Italia è stata realizzata solo 150 anni fa, e la tradizione dialettale è ancora piuttosto forte.
Credo che una differenza importante rispetto alla lingua e alla cultura svedese è che in Italia si è iniziato a scrivere testi di letteratura dall'età dell'antica Roma, cioè 3 secoli a.C. La tradizione culturale e letteraria è piuttosto antica, e nelle scuole liceali si legge molto. E questa è una cosa che non capivo: un Paese con questa tradizione dovrebbe essere più civile e colto di altri, e invece è proprio il contrario...
Ora capisco meglio perché la Svezia è così civile: non è importante raggiungere un alto livello culturale in pochi, ma garantire A TUTTI una cultura che permetta di essere indipendenti e muoversi tranquillamente nella società...
Grazie ancora per le notizie che hai scritto, ne aspetto delle altre!

Kata sa...

Grazie Carin! Quello che hai scritto in ungherese è correttissimo, solo che mi hai dato del Lei... :)
Continuerò a leggerti.

Verdefoglia79 sa...

Ciao,
interessante post sulla lingua italiana e svedese. Posso dire di essere d´accordo con te per quanto riguarda la spiegazione "politica-culturale" dell´utilizzo del latino in Italia.
Leggendo il tuo posto mi sembrava quasi di essere tornata indietro nel tempo, all´universita´!
Bel blog, complimenti per il tuo italiano!!
Saluti da Malmö

Odysseus sa...

Post interessantissimo.
per rispondere ad alcuni tuoi questiti.
In Italia non ci sono scuole tipo ABF, ma ci sono tante scuole private per recupero anni scolastici. A Milano ci sono tante scuole comunali per chi vuole imparare da adulto un po' di tutto dal giardinaggio, economia, alle danze tropicali etc.
Paragone tra le lingue è un paragone tra le culture essendo la lingua un espressione della stessa.
Pensa ad un mobile dell'Ikea, sai già che riuscirai a montarlo da sola, sarà economico ma resistente a lungo, chiunque se lo può permettere e segue sempre la moda.
pensa ora ad un mobile in noce stile "settecento napoletano" (se mai sia esista questa dicitura). Tanti lo guardano e pensano "oooh che bello", è lì da tre secoli, se lo possono permettere solo in pochi e quando lo vuole spostare la signora deve chiamare il marito, i figli ed i cugini.

Carin sa...

Ciao Verdefoglia, e benvenuta!

Odysseus: È come dici tu (ma a me non piacciono i mobili in noce stile settecento napoletano ;)) ma anche in Svezia ci sono quei mobili bellissimo, solo che sono più rari. È più importante che tutti HANNO un mobile o che ci sono quelli che hanno mobili bellissimi ed altri che sono senza? C'è bisogno di sia un mobile per tutti che quelli che hanno quelli più belli, ma lo sforzo di uno stato dovrebbe essere di fare si che tutti hanno almeno un mobile...

Odysseus sa...

Carin: il tuo è il punto di vista tipico socialista svedese.
Non voglio giudicarlo anche se la tentazione c'è sempre.
Era solo un paragone tra le culture.
A me un mobile del '700 piacerebbe molto, ma una variante contadina lombarda.
Senza mobili? Ci sono anche i semplici mobiletti che costano poco e durano poco (corrispondono all'italiese ;).
Lo stato italiano ha fatto sforzi enormi con risultati discreti per la sua gente in tempi passati e anche più recenti.
Si può sempre dire che avrebbe potuto fare di più, certo, ma ricordo che a fine '800 eravamo quasi tutti ignoranti.
Il problema semmai è che c'è chi ci vorrebbe fare tornare in quella situazione.

Carin sa...

Senti, io sono la prima a lamentarmi di tante cose che hanno fatto i socialisti qui in Svezia. Ogni giorno vedo i problemi che quel modo di pensare ha cretato. Ma in Italia UNO dei problemi è che ci sono quelli che vogliono le cose sbagliate, ma un altro problema è che la gente non si accorge nemmeno perché non seguono il dibattito, e secondo me perché è un po' troppo difficile anche dal punto di vista linguistico. E questo non è una cosa nuova c'è sempre stato quello scopo dalle istituzioni forti come la chiesa e lo stato. Ma di nuovo, una via di mezzo sarebbe perfetto secondo me.

Odysseus sa...

Capisco cosa vuoi dire e condivido.
Parli di dibattito: ma ti sei accorta di che sorta dibattiti ci sono a volte (anzi spesso) in Italia?
Non è solo una questione di lingua, ma anche di comunicazione. In certi discorsi sembra che alcuni lo facciano apposta a manipolare le discussioni, mentre altri sembrano davvero coscientemente (o no?) assenti con l'oggetto dell'argomento e parlano solo per attirare l'atttenzione su di se e farsi vedere! Questo secondo me è un vero problema che la gente non capisce. L'essere totalmente "fuori tema".
La lingua italiana è difficile per molti? Che si impegnino allora! Io non faccio parte di quelli che credono che bisogna semplificarla per venire incontro alla pigrizia dei più. Pensa a come l'hai imparata bene tu che sei svedese e molti altri stranieri! Perché non dovrebbe riuscirci un molisano? Gli strumenti ci sono, i libri sono ottimi e costano poco, le scuole italiane non sono niente male nonostante quello che si dica e creda e chi vuole ce la fa!

Franco sa...

Ciao Carin, concordo totalmente con quanto affermi in questo post: ai miei studenti svedesi faccio analizzare dei tipici testi burocratici italiani per fargli capire che cosa significhi il concetto "mancanza di trasparenza"...
Mi piace molto il blog e lo seguiro' con piacere! Franco

Carin sa...

Grazie Franco, sei benvenuto anche se non ho tanto tempo adesso scrivere. Ci vuole tempo per me scrivere in italiano...