måndag 31 maj 2010

Musica e malinconia

Sempre De Gregori. Sempre molto tardi. Sempre un po' malinconia.

È stato un fine settimana senz'altro impegnativo.

Lavoro in giardino.
La lettuga, gli spinaci e la cipolla hanno cominciato a farsi vedere.

Preparazioni per la festa del figlio grande che prenderà lo "studenten" giovedì.
Abbiamo deciso di fare tutto noi. Cena per venti persone... Meno male che la mia responsabilità è solo il primo e il dessert.

Pulizie a casa.
Perché dopodomani vengono i miei genitori per partecipare alla festa.

IKEA con la piccolina.
Per comprare bicchieri per lo spumante, ma più di tutto per stare un po' insieme io e lei senza tutti i maschi di questa casa.

Un pranzo veloce in città con il marito.
(grazie al figlio grande che ha badato i più piccoli)Per discutere il menù della festa, ma più di tutto per stare un po' insieme senza tutti i bambini che ci sono in questa casa. =).

Migliaia di compito e temi da correggere.
Oggi è l'ultimo giorno per mettere i voti. Meno male che si fa sull'internet, visto che ancora lo devo fare.

Vestiti, vestiti, vestiti da lavare.

E stirare.

Bollette da pagare.
Sempre grazie internet. Ancora da fare prima di andare a letto.

Perché malinconia? Perchè mi sento triste? Può essere la musica. Può essere la stanchezza. Ma questo periodo dell'anno mi sento sempre così. Lo so, sono troppo sentimentale, ma ogni anno quando ho messo l'ultimo voto, detto ciao all'ultima classe sento la stessa cosa. Sono comunque persone che ho conosciuto, con cui ho diviso bene e male. Abbiamo lavorato insieme, faticato insieme, riso e pianto insieme. Sono persone giovani che avrei voluto preparare per la vita che li aspetta fuori la scuola, alcuni con problemi sociali, altri con grandi aspettative dalla famiglia che gli pesano, ancora altre con una vità da figlia o moglie senza libertà davanti a se. E io. Che cosa sono veramente riuscita a fare per loro? Forse niente... Forse sono solo riuscita a opprimerli con le mie pretese e i voti?

Adesso si buttano nel mondo vero. Alcuni pronti e curiosi, altri un po' di malavoglia. So che avanti a loro ci sono tanti posti da visitare, tanta gente da incontrare, amore trovato e amore perso, studi e fatica, tanti sorrisi ma anche tante lacrime, e poi ci sono anche alcuni che finiranno in guai con criminalità, droga...

Vorrei dirgli che devono amare, essere curiosi, volere del bene e lavorare duro per ottenere quello che vogliono, e poi si risolve tutto. Ma non sarà così... Posso solo sperare che andrà bene per loro. Alcuni ex-allievi sono amici sul Facebook, alcuni tornano a scuola ogni tanto per parlare un po', altri incontro in città. Ma una grande parte non vedo mai più.

Forse è un po' più pesante quest'anno perché non devo insegnare l'anno prossimo, forse mai più. Non sono sicura che voglio lasciare l'insegnamento, neanche solo per un anno.

Domani è l'ultima lezione con una classe nella quale ho insegnato per tre anni. Alcuni di loro saranno veramente delusi quando hanno il voto di svedese.

Con questa classe ho veramente lottato. Con e contro. È stata la classe, direi anche odiata dai insegnanti, perché i ragazzi sono stati molti disordinati e rumorosi, ma da me si sono sempre comportati abbastanza bene, anche se abbiamo avuto dei controversi. A volte è così, una classe che non funziona proprio con gli altri insegnanti funziona benissimo con uno/una.

Due anni fa si doveva fare cambiamenti nella scuola e io dovevo lasciare questa classe a un'altra insegnante, ma i ragazzi hanno protestato così tanto che il preside ha dovuto cambiare idea. Anche loro hanno lottato per me. I ragazzi sanno già che domani mi metterò a piangere. Mi hanno promesso a portare un sacco di fazzoletti. Sarà cosí. Sono una stupida sentimentale. Adesso i voti.

Buona notte!




15 kommentarer:

TopGun sa...

i post notturni dopo una giornata faticosa ti ispirano.

non piangere troppo, l'insegnamento mica lo hai abbandonato per sempre ;)


se hai fatto il massimo che potevi non hai niente da biasimarti se qualcuno dei tuoi allievi prendere una strada non buona come quella che avresti potuto.

non sei mica wonderwoman? :) più del massimo non potevi fare :)


Buon inizio di settimana.

gattosolitario sa...

Tornando a de Gregori, uno gli puó solo dare "un sorriso per difendersi ed un passaporto per andare via lontano".

Morgaine le Fée sa...

Sei brava a fare tutto questo!
Io non ci riesco proprio... e tieni conto che da noi non si stira neppure!
In quanto ai ragazzi delle tue classi, devi pensare che sono persone indipendenti e possono pensare con la loro testa: se prendono determinate strade c'é anche la loro responsabilitá personale. E tu sei solo una degli educatori. La buona volontá va bene, ma i miracoli non li fa nessuno :)
Non ti crucciare e goditi la lattuga, che qua é stata seminata solo ieri!

Carin sa...

Ve l'ho detto che sono stupida e sentimentale. =) Piango anche quando guardo i film più stupidi immaginabili... So benissimo che non sono l'unica persona nella loro vita e che una grande parte di loro lasciano la scuola e non pensano mai più a noi insegnanti, ma c'è anche un piccolo gruppo di ragazzi che ci stanno più vicino al cuore perché noi siamo stati gli unici adulti vicino a loro. Ma so benissimo che la mia parte anche nella loro vita è molto limitata. Nonostante tutto questo reagisco ( e non solo io, eh) sempre così. Poi l'anno prossimo ci saranno altri ragazzi qui e non si può preoccupare per quelli già volati via più. Vabbe' già tra qualche giorno non avrò più tempo pensare a loro. Voglio solo sopravivere questa settimana! =)

TopGun sa...

c'è tua madre se non ho capito male, DEVI sopravvivere ihihih

Anonym sa...

Cara Carin,
ho iniziato da poco a leggere il tuo blog; sono in Italia, e anch'io insegno... leggo molto volentieri le tue impressioni sull'Italia, la Svezia e la scuola. Non ho letto tutte le pagine che hai postato, quindi ancora non so come mai stai prendendo una pausa dal tuo lavoro, ma... è esattamente quello che vorrei fare io in questo momento - e per me sarebbe bellissimo passare un periodo in Svezia! Intanto ti faccio "in bocca al lupo", e continuerò a leggerti.
Sabrina

Carin sa...

Ciao Sabrina e benvenuta!
Continuerò a lavorare nella stessa scuola ma come vice preside. Sarabbe bello sentire le tue esperienze dalla scuola italiana. E benvenuta in Svezia!

Carin sa...
Den här kommentaren har tagits bort av skribenten.
Carin sa...

@Sabrina. Mi è venuto in mente una cosa. Ci sono borse di studio anche per insegnanti per andare a lavorare in un'altro paese... se non vuoi veramente lasciare il lavoro, ma invece più di tutto andare in un altro posto e vedere altre cose. Se cerchi sull'Internet su progetti Comenius per esempio, o su http://for.indire.it

/Carin

Anonym sa...

Ciao Carin,
ti ringrazio moltissimo per l'indicazione! Avevo già guardato, ma mi era sembrato che per il momento fossero sospese... controllerò di nuovo.
Ho letto un tuo post su come si diventa insegnanti in Svezia. Ti racconto come si diventa insegnanti qui (spero di non annoiarti).
Una premessa: insegno latino e greco.
Ho preso una laurea quadriennale in Lettere Classiche; a quel tempo, per prendere l'abilitazione per insegnare, bisognava superare un concorso detto "ordinario", che però non era bandito tutti gli anni. Per fortuna, subito dopo la laurea ho trovato un lavoro come segretaria in una scuola privata (gestita da preti) vicina a casa e con un discreto stipendio; l'anno dopo mi hanno offerto un posto da insegnante: italiano, storia, geografia nella scuola media inferiore. L'anno dopo ancora ho preso anche latino e greco nella scuola superiore. Ho insegnato senza abilitazione per 7 anni, aspettando il concorso; intanto, non riuscivo a lavorare serenamente perché il clima era chiuso e oppressivo (mobbing vero e proprio). Finalmente il concorso è uscito. Mi sono iscritta, e l'anno dopo, un giorno in cui mi avevano trattata particolarmente male, è successo che mi hanno chiamata per un contratto di un solo anno in una scuola statale. Mi sono licenziata, e sono andata ad esplorare il mondo (continuo su altro post)

Anonym sa...

Per andare nella nuova scuola dovevo alzarmi alle 5:30 e viaggiare per due ore all'andata e due ore al ritorno perché era fuori Roma (dimenticavo di dirti che sto a Roma). Intanto lo Stato ha bandito anche un concorso "riservato" per chi aveva già insegnato senza abilitazione, come me. Mi sono iscritta anche a quello.
Così, al ritorno dal lavoro, andavo a seguire 4 ore di corso, e poi la sera a casa.
Detto così, sembra solo faticoso, ma la verità è che è stato bellissimo cambiare aria, e ho riscoperto il mio lavoro e la bellezza di lavorare con altri per gli stessi scopi.
Poi ho fatto gli esami per tutti e due i concorsi:
per il concorso "ordinario" 3 prove scritte di 8 ore in 3 giorni consecutivi (tema d'Italiano; traduzione dal latino all'italiano e commento del testo; traduzione dal greco al latino e commento del testo); dopo alcuni mesi, le prove orali: italiano, storia e geografia in un unico giorno; dopo una settimana l'esame di latino (letteratura e testi in latino) e il giorno dopo, l'esame di greco (letteratura e testi in greco). In Italia, chi vuole insegnare greco deve sapere insegnare anche latino, italiano, storia, geografia: è obbligatorio L'esame del "riservato" è stato più semplice.
Chi ha superato tutte le prove, ha ottenuto un punteggio ed è stato inserito in una graduatoria: nel corso degli anni, lo Stato avrebbe preso da qui i nuovi insegnanti. Il mio esame è andato bene, e sono stata assunta subito: è stato 9 anni fa...

Anonym sa...

Dimenticavo: in quel periodo nessuno ha controllato che io sapessi qualcosa di pedagogia o psicologia o del sistema scolastico italiano... così, dopo l'abilitazione, mi sono iscritta all'università, alla facoltà di Scienze dell'Educazione, per imparare qualcosa per conto mio (a mie spese: come sai, qui l'università è a pagamento); ho concluso qualche anno fa.

Ora però continuo a farmi domande su come si potrebbe migliorare la qualità della vita a scuola - degli studenti e dei genitori, e mi piacerebbe molto sapere come si lavora nelle altre scuole... ecco, spero di non essere stata troppo lunga...
Grazie per la tua attenzione!
Sabrina

Carin sa...

Cara Sabrina: Mi dispiace, ti avevo scritto una risposta lunga, e solo adesso ho visto che non c'è! =(

Mi sembra terribile la tua esperienza! Meno male che hai trovato qualcosa migliore, anche se, se ho capito bene, non sei tanto soddisfatta della tua situazione neanche adesso.

Anch'io ho fatto in un modo simile. Ho studiato prima le materie: italiano, lingua svedese e poi letteratura (in totale 4 anni di studi, ma non ho studiato a tempo pieno tutto il tempo perché avevo figli piccoli). C'è un corso di un anno all'università per chi fa così. Quel anno si studia pedagogia, psicologia ecc, e si fa 15 settimane di tirncinio. Poi ci sono anche altre alternative per chi ha avuto un lavoro come insegnante senza avere l'abilitazione, ma deve sempre studiare gli stessi corsi.

La differenza grande penso, sia che qui è il datore di lavoro, cioè la scuola che ti assume. Quando c'è un posto libero si fa un'annunico sull'Internet o nel giornale e poi gli insegnanti fanno domanda direttamente alla scuola. Poi vengono chiamati per un'intervista (normalmente c'è il preside, il vice preside e a volta qualcuno che insegna già la materia sulla scuola). Poi è il preside che decide chi assumere.

Non dico che la scuola in Svezia è migliore, neanche gli insegnanti. Ci sono tanti che hanno perso la voglia, ma ci sono tante possibilità per chi vuole trovare nuovi metodi ecc. Come funziona in Italia con corsi di perfezionamento? Qui ogni insegnante DEVE fare 16 giorni di perfezionamento e la scuola deve pagare se è una cifra ragionabile. Alcuni ci questi giorni tutti gli insegnanti della scuola fanno insieme ed è il preside che decide cosa fare, altri può scegliere l'insegnante ma il preside deve sempre dare il permesso.

Un'altra cosa che potresti fare è di controllare su e-twinning. Li ci sono progetti di ogni tipo. Se no, ti invito alla mia scuola quando vuoi tu! Non che sono sicura che c'è qualcosa da imparare, ma almeno puoi vedere una realtà diversa. =)

Anonym sa...

Cara Carin,
grazie per l'indicazione di e-twinning, ho guardato e mi sembra molto interessante.

So che la mia esperienza può sembrare un po' faticosa, e in effetti lo è stata, ma rispetto a quello che succede qui di solito, devo dire che sono stata fortunata, perché da quando ho finito di studiare ho lavorato sempre, e qui in Italia non è per niente scontato...

L'aggiornamento da noi non è obbligatorio; quando ho fatto delle ore di aggiornamento, l'ho pagato da me. Il Preside della scuola dove insegno ora è molto in gamba, e ogni tanto organizza qualcosa per noi, ma pochi insegnanti frequentano i corsi.

Hai ragione, ho dei motivi di insoddisfazione, e sono soprattutto due: lavoro tanto, ma la qualità della vita che facciamo qui non è soddisfacente: lo stipendio da solo non basta neanche a pagare il mutuo per una casa, se si vive da soli, e questo è umiliante.
L'altro motivo è che insegno delle materie secondo me bellissime (Latino e Greco), ma in un modo antiquato, che risulta noioso e stancante perfino per me, figurati per gli studenti. I motivi risiedono nella tradizione dell'insegnamento di queste materie e nella difficoltà di cambiare questa tradizione; da qualche tempo sto scrivendo un libro su questo argomento dove propongo delle idee nuove che ho cominciato ad attuare in classe; spero di finire entro quest'anno. La scuola è la fabbrica del presente futuro, e ogni cosa che si insegna dovrebbe servire per se stessi, per gli altri, per la vita; non solo per il lavoro, ma per diventare delle persone belle, che hanno delle cose da dare. Anche per questo mi interessa molto conoscere modi di pensare diversi dal nostro (segue).

Anonym sa...

Qualche anno fa abbiamo fatto uno scambio culturale con la Finlandia; l'argomento era "come si studia il latino in Italia e in Finlandia"; io ho partecipato, e ho tenuto una lezione nella nostra scuola ai nostri ospiti (in inglese), non tradizionale, ma come secondo me andrebbe insegnato; purtroppo, per mancanza di fondi, quando le nostre classi sono partite, non sono potuta andare in Finlandia a vedere come insegnano il latino lì, ma non è questa la cosa importante: penso che gli scambi culturali debbano servire per imparare idee, aprire i propri orizzonti, diventare adulti diversi da chi ci ha preceduti, perché no, cambiare anche il nostro Paese.

Mi piacerebbe molto visitare la tua scuola, e se tu vuoi, forse potremmo fare uno scambio culturale con alcune classi; attualmente lavoro con classi di ragazzi piuttosto educati, sarebbe una bella esperienza per loro.

Non ti ho ancora detto come mai ho questa passione per la Svezia. Ho iniziato da piccola, "divorando" i libri di Astrid Lindgren: Pippi Calzelunghe, Emil, Kalle Blomkvist, Kati erano la mia passione; poi non ci ho più pensato per anni; recentemente ho letto un libro che parla dei poemi omerici e ... della Svezia! Si intitola "Omero nel Baltico", si sta diffondendo molto qui all'università, e sostiene che gli antenati dei greci antichi sono stati i popoli che abitavano sul Mar Baltico: i poemi omerici, che sono alla base delle letterature occidentali, sarebbero in realtà una rielaborazione di saghe nordiche. L'autore del libro porta molte prove della sua intuizione, e io l'ho trovato convincente.
Così, mi sono ricordata la mia antica curiosità, e l'anno scorso ho fatto un giro in Danimarca e Svezia, fermandomi qualche giorno a Stoccolma; mi è piaciuta moltissimo, e quest'anno tornerò a Stoccolma per una settimana tra luglio e agosto.
Ho comprato un corso di svedese su cd per imparare almeno qualcosa della lingua... vediamo cosa riesco a fare!

Ti lascio anche la email, se vogliamo fare progetti senza invadere il tuo blog: sabrina.bri@inwind.it . sono anche su facebook, come Sabrina Bizi.

Ciao, a presto!
Sabrina