Mi sono stufata anch'io della scuola svedese. Vi prometto che questo è l'ultimo post! Ma fino adesso vi ho solo spiegato le teorie, devo anche scrivere qualche parere mio. Poi lascio l'argomento, vi giuro.
La scuola svedese è in crisi, esattamente com'è la scuola in molti paesi europei. Ho parlato con i miei colleghi ungheresi ed italiani e abbiamo capito che abbiamo lo stesso problema principale
- I RAGAZZI NON VOGLIONO STUDIARE!
Abbiamo discusso molto e le spiegazioni che abbiamo trovato sono quelle che probabilmente già avete sentito:
- sono troppo viziati
- fanno parte della generazione che vuole tutto, adesso e senza sforzi e quando
è scocciante si cambia canale. (Peccato che gli insegnanti non si possono
dirigere con il telecomando!)
- sono troppo scarsi quando cominciano il liceo
- non hanno piani per il futuro
- i genitori non si fregano.
Non sembra che faccia differenza il sistema scolastico, le materie studiate, come si studia, il tipo di valutazione o se si può essere bocciato o no. Abbiamo lo stesso problema.
Devo dire che trovo il sistema svedese molto simpatico. In teoria. Ma è molto difficile praticare. E se viene interpretato in un modo sbagliato allora fa più male che bene. Il sistema italiano invece un poco datato. Perché dite che c'è molta gente ignorante? La scuola che fa per cambiare questo?
Non penso che abbia tanto effetto paragonare gli allievi l'uno con l'altro. Al contrario penso che possa avere effetti negativi. Invece mostrare il progresso che l'allievo fa, paragonato con se stesso e valutato secondo i goal del corso, è secondo me un metodo molto efficace.
(E come quando uno cerca di perdere peso. Se si paragona con una che ha perso tantissimi chili e molto probabile che si smette, ma se uno invece controlla il proprio peso e paragona con quello del primo giorno, uno vede la differenza è trova la motivazione per continuare. Penso almeno, non sono il tipo che si mette a fare una dieta...)
In Italia un alllievo che non va bene può essere bocciato. In Svezia se hai IG come voto di un corso puoi continuare ma per poter andare avanti al prossimo corso devi fare quello che noi chiamiamo "prövning" (come i vostri debiti?) e vuol dire che devi fare un'esame in agosto, novembre, gennaio o giugno. Se non lo fai puoi continuare lo stesso, ma normalmente non con il corso seguente della stessa materia, e se hai IG in più materie non puoi continuare il programma.
Appena vediamo che un allievo non va bene, abbiamo un incontro: il vice preside, il dirigente della classe del allievo ed i genitori. Si fa quello che si chiama "åtgärdsprogram" e vuol dire che si cerca di trovare soluzioni per migliorare i risultati. Può essere che l'allievo deve solamente venire più spesso a scuola ( e allora sarà la responsabilità del genitore) o che deve studiare più, ma può anche essere che l'allievo deve avere lezioni extra o essere insegnato in un gruppo più piccolo o con un metodo diverso. Se l'allievo non va bene in tante materie non può continuare senza aver passato i "prövning" nelle materie che non vanno bene. A volte l'allievo può studiare solo alcune materie ed invece praticare in per esempio un negozio a metà tempo (senza paga). Come forse avete capito quello vuol dire che non avrà i 2500 punti, almento non entro i tre anni, ma a volte questo è meglio di niente. Non mandiamo via i ragazzi senza aver prima cercato di trovare soluzioni per alzare i voti che possano funzionare . Poi ci sono quelli che non vengono quasi mai a scuola ed in quel caso abbiamo la possibilità di dire che non possono continuare. Dalle discussioni con le insegnanti italiane ho capito che non si può fare così in Italia.
Le materie che si studiano variano un pò secondo il programma, ma queste devono studiare tutti: Svedese A + B, Matematica A, Inglese A, Religione A, Studi sociali A, Scienze naturali A, Educazione fisica e salute A, Materie estetiche A.
Nel liceo dove lavoro io abbiamo solo un programma - quello con l'indirizzo verso studi sociali ed economia. I nostri alunni fanno: Filosofia A, Psicologia A, Storia A, Economia A+B, Economia internazionale A, Legge A, Informatica e layout A, Marketing A, Educazione fisica e salute B, Inglese B, Matematica B, Studi sociali B, Scienze natuali B, due corsi di lingua, 200 punti (francese, italiano, spagnolo, russo o tedesco), Svedese C.
Poi devono scegliere corsi di 300 punti, per esempio Matematica C o Inglese C, ma ci sono anche corsi meno impegnativi. Alla fine fanno un corso che si chiama Progetto ed è di 100 punti. Serve ad imparare come si fa un progetto. Può essere come una tesi, ma anche qualcosa più pratica. Questo scambio che stiamo facendo adesso è il progetto degli alunni che sono qui. L'importante è che riescono a lavorare in un modo scientifico, cioè porre delle domande che poi rispondono, usare il metodo giusto per trovare le risposte, e poi riflettere sui risultati.
Certo che tutti questi corsi vengono divisi sugli tre anni. Non si studia tutte le materie ogni anno.
Non so bene quali materie si studiano in Italia, ma l'impressione è che sono più pochi. È vero come scrive Gattosolitario in un commento qui, che gli italiani sono molto più bravi in matematica e gli svedesi in inglese.
Io non penso che il fatto che gli svedesi parlano bene l'inglese abbia solamente a che fare con la televisione svedese. Abbiamo metodi migliori per gli studi di lingua, secondo me. Si che facciamo la grammatica, si che leggiamo libri, ma quello più importante di tutto è la capacità di communicare, sia orale che in scritto. I nostri parlano tantissimo e scrivono abbastanza tanto. Molti esami sono orali e cerchiamo di creare situazioni piu verosimili possibile. Per esempio in italiano un esame può essere di comprare un biglietto per il treno. Io come insegnante faccio la parte dell'impiegato e l'alunno fa il cliente. In inglese il livello è naturalmente molto più alto.
Per quanto riguarda la matematica non posso dire molto. Non so veramente quali differenze ci sono nell'insegnamento.
E poi è forse anche vero che non studiamo tutta la storia del mondo in Svezia, ma studiamo certamente la storia del mondo, forse non ogni particolare, anche perché i nostri studi sono più diritti verso capire perché è successo quello che è successo e come possiamo evitare che succeda di nuovo. La storia vediamo come un modo per capire il proprio tempo, ma anche per imparare da quello che è già successo e non solo imparare che cosa è successo e basta.
Poi gli esami. In Svezia gli allievi vengono valutati contiunuamente. Sulle lezioni per esempio quando c'é una discussione, per esempio delle elezioni in Italia, nel corso Studi sociali, o discussioni di un libro che hanno letto in Svedese. Poi ci sono esami scritti, normalmente circa una volta al mese in ogni materia. Hanno anche abbastanza tanti compiti che fanno a casa. Tutto questo alla fine dell'anno viene considerato quando l'insegnante deve mettere il voto. Non abbiamo gli esami finali, ma ci sono degli esami nazionali che tutti devono fare, in svedese, inglese, matematica e lingua. Secondo voi è migliore il sistema in Italia, e in quel caso perché?
Gli insegnanti in Italia sono alla prima vista, più rispettati. Gli allievi italiani non direbbero mai Carin all'insegnante (o vice preside) come fanno i miei allievi. Bene o male? Beh, non so, ma ho notato che anche se i miei allievi non mi danno del Lei hanno un grande rispetto per me e quando io parlo mi ascoltano e hanno fiducia in me. Invece quelli italiani non ascoltano proprio quando gli insegnanti parlano, e sembra che gli insegnanti non si fregano. Io non continuerò mai a parlare se i ragazzi non ascoltano! Forse è un fatto culturale, che gli italiani sono abituati a parlare tutti allo stesso tempo? ;)
Una differenza, seconodo me, molto importante che ho notato è che i nostri alunni sono più autonomi. Prendono decisioni, si organizzano e analizzano, sanno bene usare le conoscenze in pratica. Invece gli italiani sono molto dipendenti dalle professoresse e hanno proprio problemi agire a testa loro. Sono convinta che ha da fare con il modo svedese di vedere le conoscenze. Nella scuola svedese è più importante imparare metodi ad imparare, riflettere e criticare, e di praticare quello imparato. Per avere i voti più alti non si tratta di imparare più a memoria, ma di sapere analizzare. In Italia sembra più importante imparare tanti fatti, ma senza tanta riflessione. Non sono sicura che sia veramente così ma è la mia impressione.
Penso che sia migliore il modo svedese, perché i fatti si possono sempre imparare dopo leggendo un libro o sull'Internet, ma se uno non ha metodi per analizzare sarà difficile cavarsela nel mondo moderno. Che dite? Poi il mio parere è che quello veramente migliore sarebbe una via di mezzo. È senza dubbio così che gli svedesi imparano troppo pochi fatti.
C'è altro da dire? Si. Ma non adesso. Forse ritorno alla discussione tra qualche mese quando avete dimenticato che vi ho tormentato così con tutti questi post sulla scuola. =)
9 kommentarer:
Questo paragone e' fatto proprio bene. Hai capito veramente come funziona in Italia. Non credo che ci sia nessun paese che non abbia problemi con la scuola ma se dovessi scegliere fra Italia e Svezia non c'e' dubbio la Svezia vince. E' come dici tu, in Italia si memorizza ma non si impara mai veramente a studiare. Non si cerca veramente di far imparare, se l'alunno non impara e' sempre colpa dell'alunno e mai del metodo di insegnamento e il disinteresse dell'insegnante. Forse le cose sono cambiate adesso ma quando io ho fatto la scuola superiore la maggiorparte degli insegnanti non avevano nessun interesse a fare il loro lavoro. Insegnavano come volevano e se non avevi genitori a casa che potevano aiutarti non c'era nessuno che ti rispiegasse le cose che non avevi capito. Ai miei tempi le ripetizioni non le dava la scuola. Dovevi pagare un insegnante privato. La scuola non era per tutti. E
E io mi impegnavo, non ero svogliata ma a volte c'e' bisogno di piu' aiuto. Adesso ho una laurea presa in un paese straniero con ottimi voti. Se fossi rimasta in Italia non sarebbe mai potuto succedere.
Marilena
Quello che apprezzo del sistema svedese é che ti insegna ad essere indipendente, ma mancano completamente i contenuti culturali. É una scuola che prepara ragazzi che conoscono l'inglese ma non hanno mai letto Shakespeare o Marlow. E non parlo di un pezzo, ma della storia intera della letteratura inglese, che io ho fatto in tre anni. E che non sanno niente di filosofia (un autore in tre anni), e che non conoscono la storia. Ed io in Italia l'ho studiato come meccanismo di causa/effetto, non come nozioni per se.
E poi, onestamente, quanti esercizi fanno a casa gli studenti qui? Pochissimi, mai il fine settimana. Poi arrivano all'Universitá (dove ho lavorato qui in Svezia) e sono stanchi, non possono lavorare troppo. Mi hanno anche detto una volta che loro non studiano/lavorano in laboratorio piú di 8 ore al giorno, perché 8 ore si lavora, 8 si dorme, 8 per i divertimenti. Ma se io all'Universitá dovevo lavorare come un matto 10 ore al giorno, e poi tornare a casa e continuare a studiare... mamma mia. Perché non sono mai stati abituati alla selezione, al fatto che non sono bravi, al fatto che c'é chi fallisce e chi é migliore.
Ovviamente ci sono le eccezioni anche qui, cosi come in Italia. Ma trovo il sistema troppo "lassista" per i miei parametri. Ma io sono anche uno che ha sempre amato studiare. In una scuola svedese sarei stato "fermato" e mi sarebbe stato impedito di conoscere, studiare, vedere, amare quello che facevo.
Ciao Marilena!
Mi dispiace veramente che i governi non danno più importanza alla scuola. La scuola può rovinare la vita di una persona giovane, ma anche dare tutte le possibilità di avere una vita buona. Per me la cosa più importante è il rispetto reciproco tra insegnante e allievo, il rispetto per il lavoro che fa l'insegnante, ma anche per il lavoro dell'alunno.
In Svezia si parla del contratto didattico che vuol dire che l'insegnante promette di aiutare l'allievo ad imparare più possibile secondo la propria capacità e l'allievo invece promette di lasciarsi guidare dall'insegnante.
Io dico sempre agli alunni miei che siamo come una squadra di calcio. Io sono l'allenatrice e loro i giocatori. Abbiamo lo stesso sogno, lo stesso scopo, di vincere lo scudetto, e per farlo dobbiamo lavorare insieme. In una squadra di calcio uno dei compiti dell'allenatrice è di usare tutta la capacità dei giocatori nel modo migliore, ed è questo che devo fare come insegnate, trovare il modo di "far funzionare" ogni allievo alla sua capacità massima. Ed è ovvio in una squadra che non tutti giocano nello stesso modo e che non tutti sono bravi sulla stessa cosa. Poi loro si devono fidare di me perché io so cosa faccio. Quelle cose che loro trovano scoccianti, come per esempio la grammatica, sono come l'allenamento peso che fanno nel gym. Non è divertente, ma serve. Poi io devo avere fiducia in loro quando è l'ora della partita.
Gatto: Non posso altro che darti ragione! Ma non è sempre così come dici tu! Io sostengo che si tratta di un modo sbagliato di interpretare lo scopo con la scuola svedese, più i fattori che ho già menzionato sopra. Diciamo che le intenzioni sono buoni ma che non siamo riusciti in pratica. Gli allievi svedesi devono imparare più, senza dubbio! Mi lamento ogni giorno perché non sono proprio al livello desiderato quando vengono dalla scuola dell'obbligo. Io sono convinta che si può lavorare secondo il modello svedese e lo stesso dare la possibilità a tutti, anche quelli più bravi a migliorare. Non vedo ostacoli! Non nego che il sistema svedese sta andando proprio male, ma non sono sicura che abbia a che fare con il modello della scuola. È la stessa cosa in Italia, dove c'è il sistema che dici tu. Non ti posso dare ragione quando scrivi che l'inglese è l'unica materia in cui gli svedesi sono bravi! Forse pensi a quando tu andavi a scuola? Tanto è cambiato solamente gli ultimi tre-quattro anni. L'hanno confermato anche le professoresse italiane che sono qui con me!
Io alle superiori ho scelto l'indirizzo di grafica per il triennio di specializzazione e di matematica ne ho fatta davvero pochina.
Infatti all'università ho avuto qualche problema con gli esami scientifici obbligatori.
Qui, in base alla mia esperienza e a quello che ho visto tra i compagni di università, se hai genitori che ti aiutano e ti spronano riesci ad andare avanti a meraviglia e a essere brillante, se, invece, ti capitano famiglie come la mia che ti remano contro dicendoti che "forse l'università non è la scelta giusta per te" è tutto molto più difficile, e poi c'è carattere e carattere. Però o visto che molto dipende dagli stimoli e dal sostegno che hai a casa.
Orma, allora torniamo a quello che ho scritto all'inizio, l'unico fattorie che si può provare influisce i risultati degli allievi e il livello di istruzione dei genitori. Ovviamente non perché sono più intelligenti, ma perchè hanno esperienza, sanno come si fa e possono aiutare il figlio.
Mi sembra bruttissimo avere anche i genitori contro, meno male che i miei hanno sempre detto che mi appoggiano qualsiasi scelta faccio, solo che devo mostrare che è una cosa che voglio veramente fare.
vivo in svezia da 5 anni ed ho i bambini che vanno a scuola qui.
le scuole svedesi NON sono all´avanguardia,il metodo é quello di sollevare un po tutte le materie e non approfondirne nessuna.i ragazzi NON sanno usare un vocabolario,né scrivere in corsivo.tutto quello che viene studiato viene plasmato dalla politica,quindi ti ritrovi un figlio che torna a casa e che ti dice che la storia vichinga é piu gloriosa di tutte le altre e via dicendo.
tra le scuole nordiche la migliore é quella finlandese..
Sto d'accordo con te sulla scuola finlandese, ma in Svezia dipende molto dalla scuola che scegli, o anche il comune. Poi si può anche chiedere di che cosa ha bisogno un ragazzo di oggi, sapere poco di molto o molto di poco? Visto che è così semplice trovare informazione per chiunque oggi, e visto che tutto cambia molto velocemente, forse non vale la pena imparare un sacco di cose a memoria che poi cambiano tra due anni, ed invece concentrarsi sui metodi di cercare e valutare informazione? Ma devo ammettere che la scuola dell'obbligo non è riuscita proprio con questo! Si, che non sanno usare un vocabolario, non capisco com'è possibile, ma l'ho scoperto anch'io che insegno lingua al liceo. Terribile! Ma non ti posso dare ragione per quanto riguarda la politica, che razza di scuola è che fanno i figli tuoi? Io invece mi sono sempre chiesta perché la scuola italiana non insegna religione eccetto il cristianesimo... Poi devo dire una cosa. È molto comune che si paragona la scuola dei figli con com'era la scuola quando si andava a scuola, senza capire che i tempi sono cambiati e senza pensare che forse c'è bisogno di alte conoscenze oggi che in quei tempi. Io sono sicura che le teorie sulle quali si basa la scuola svedese sono buone, ma ammetto che molte scuole non sono riuscite a realizzare queste idee, un po' perché non ci sono abbastanza soldi, un po' perché gli insegnanti non sono abbastanza bravi, un po' perché gli allievi non vogliono studiare.
HMM, sono mamma che vivo in italia.. sto aspettando che fra "mamma mia" un anno comincia la mia piccola a scuola. Cerco di capire come e la scuola qua. E mi sembra tanto come dice Carin, delle riflessioni.. non sono tutta convinta MA mi sembra tanto che la nuova generazione sara quale come qualle prima. Penso che si studia molto di piu qua ma si perde comunque per i reflessioni. Penso e la cultura Italiana si vuole fare e pensare come si ha sempre fatto. Anche se le cose e ricerche cambiano. E la stessa cosa di questa terribile paura dell sporc.. la scuola non insegnera mai che non si more. E i genitori hanno solo paura senza riflettere poi si va via in macchina pieno di bambini saltando nella macchina. NON esiste la cintura!!! Ma penso pure che i segnaianti Svedesi dovrebbono avere piu auturita. E i bambini sono viziati si in italia e svezia..
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